Rinnovabili

All’origine del rinvio del taglio del nastro di Noor 1 ci sarebbe un conflitto tra due agenzie per lo sviluppo delle rinnovabili

È giallo sul rinvio dell’inaugurazione del parco solare più grande del mondo, Noor (“luce”, in arabo) di Ouarzazate, in Marocco, per la cui prima tranche (Noor-1) il taglio del nastro era previsto negli ultimi giorni dell’anno. L’impianto fotovoltaico da 160 megawatt potrà generare 580 megawatt, occupando 30 chilometri quadrati. La messa in funzione dell’impianto, che fa parte di un piano si sviluppo che consentirà al Paese di coprire circa il 38% del fabbisogno di energia grazie alle rinnovabili entro il 2020, è stata annullata senza spiegazioni. Un gabinetto ristretto che ha visto i principali attori del progetto riuniti a Casablanca e guidati da Masen, l'agenzia marocchina dell'energia solare, ha rinviato a data da destinarsi il taglio del nastro. Alla riunione non avrebbe partecipato Aderee, l'agenzia nazionale per lo sviluppo delle rinnovabili e l'efficenza energetica. E pare proprio che le complicazioni siano sorte dal rapporto tra Masen e Aderee.

Mix energetico green per il Marocco - Il Paese ha fissato come obiettivo quello di far crescere le fonti rinnovabili all'interno del mix energetico nazionale. Entro il 2020 vuole raggiungere il 42 per cento e il 52 entro il 2030. Iniziato nel 2013, con un costo previsto di 9 milioni di dollari, il parco solare di Ouarzazate, nel Sud del Marocco, a pochi chilometri dalle dune, una volta completato sarà il più grande del mondo. Noor 1 è solo il primo degli impianti, che in tutto saranno tre e, stando al piano, saranno completati entro il 2020. Appena sarà in grado di partire, Noor 1 garantirà una produzione energetica di 160 megawatt.