Rinnovabili

Allarme di Confartigianato sul decreto legislativo 28/1 che entrerà in vigore il primo agosto. Impone agli installatori precisi requisiti di formazione, escludendo dall’abilitazione quanti hanno maturato la propria esperienza sul campo

Molti installatori di impianti da fonti rinnovabili (specie nel fotovoltaico) potrebbero essere a rischio lavoro da questa estate. L’allarme è stato lanciato da Confartigianato. Il decreto legislativo 28/11 impone infatti precisi requisiti di formazione per gli installatori, che escluderebbero però dall’abilitazione quanti hanno maturato la propria esperienza esclusivamente sul campo, senza pertanto aver conseguito una laurea, diploma o specializzazione professionale specifica. L’obbligo in questione, che entrerà in vigore a partire dal 1° agosto di quest’anno, apre così un futuro incerto per molti dei 57.000 installatori di impianti che oggi operano nel settore dell’energia da fonti rinnovabili.
L’Associazione, rimarcando quanto denunciato in questi mesi anche dalla CNA, rileva che se, da un lato, per i laureati e i diplomati agli istituti tecnici il decreto non prevede obblighi di formazione, e per i diplomati di scuola professionale impone un corso di 80 ore, dall’altro sono tagliati fuori tutti i titolari e dipendenti in possesso del solo titolo di studio della scuola dell’obbligo negando loro sia il riconoscimento delle competenze acquisite sia la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento professionale. “Per la legge - spiega l’associazione - è come se non esistessero”.
Confartigianato Impianti è intervenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la modifica della legge “che - sottolinea  il presidente Giovanni Barzaghi - presenta profili di incostituzionalità poiché crea una barriera ingiustificata all’attività imprenditoriale, finendo per estromettere dal mercato migliaia di aziende.