La guerra alle rinnovabili in Sardegna. Altri duemila moduli in fiamme. Allarme ecoterrorismo
Per la terza volta colpito un impianto sull’isola. Nelle campagne del Sud Sardegna è stato appiccato un rogo a centinaia di moduli fotovoltaici depositati in un campo aperto in attesa di installazione
Nuovo inquietante episodio di ecoterrorismo in Sardegna contro le fonti rinnovabili di energia, questa volta contro il fotovoltaico: oltre duemila moduli sono stati distrutti da un incendio doloso che è stato appiccato nelle campagne di Tuili nel Sud della Sardegna. È la terza volta in poche settimane.
Che cos’è successo
Le fiamme, di chiara origine dolosa, si sono propagate in un cantiere della società Green and Blue. I moduli, di proprietà della polacca Greenvolt Power, erano depositati all'aperto, in un campo senza videosorveglianza, in attesa di essere installati in un terreno vicino, in località Pardu. I danni sono da quantificare. Le indagini sono affidate ai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Sanluri e della stazione di Barumini.
Il terzo episodio
La società aveva ottenuto l'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto nel 2022. Se confermato dalle indagini sarebbe questo il terzo attentato che viene messo a segno in Sardegna in poche settimane contro impianti di energie rinnovabili. Prima una pala eolica a Mamoiada e pochi giorni fa il tentativo di incendiare una turbina a Villacidro.
Le parole del sindaco Zedda
Intanto prosegue la battaglia (politica) contro le installazioni green: il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, durante un incontro tra sindaci e la governatrice Alessandra Todde sull'istallazione di impianti eolici e fotovoltaici in Sardegna ha detto che "se il Governo Meloni avesse a cuore la tutela del territorio nazionale contro le speculazioni, potrebbe intervenire in modo immediato per bloccare la devastazione dell'ambiente”.