Legge Europea 2017, aste tecnologicamente neutre per le rinnovabili
Nella versione modificata si parla di “contingenti di potenza, anche riferiti a più tecnologie”
Sono in arrivo novità sul fronte dei meccanismi di supporto alle rinnovabili. Un emendamento del PD, contenuto nella Legge Europea del Governo - il provvedimento con cui l’Italia attua annualmente gli obblighi europei - che attende però l’approvazione finale del Senato, apre le porte alle prime aste tecnologicamente neutre per gli impianti green. Al comma 4, lettera c), nella versione modificata si parla infatti di “contingenti di potenza, anche riferiti a più tecnologie e specifiche categorie di interventi”.
La norma abbassa inoltre da 5 a 1 MW la soglia per le aste per tutte le fonti rinnovabili, con un’eccezione per l’eolico, per il quale il limite resta a 5 MW.
Cosa prevede l’emendamento - Il provvedimento prevede che la produzione di energia elettrica da impianti di potenza nominale non superiore a 5 MW elettrici per gli impianti eolici e a 1 MW elettrico per le altre fonti rinnovabili, ha diritto a un incentivo stabilito sulla base dei criteri secondo i quali l’incentivo è diversificato per fonte e per scaglioni di potenza, al fine di favorire la riduzione dei costi; l’incentivo riconosciuto è quello applicabile alla data di entrata in esercizio.
La modifica, secondo il parlamentare PD Francesco Sanna, “ha il valore di sbloccare la possibilità per il nostro Paese di rifinanziare le fonti rinnovabili in maniera intelligente e più efficiente rispetto a ciò che facciamo oggi, introducendo il principio della neutralità tecnologica dove lo Stato vorrà introdurlo, che vuol dire: non mi fisso su una modalità di produzione di fonte rinnovabile, ma metto a gara e faccio competere la migliore tecnologia, possibilmente italiana, in questo campo”.