Marina e Aviazione Usa investono su fonti rinnovabili
Turbine subacquee e centrali solari per alimentare le basi
Una parte dei 54 miliardi di dollari in più che Donald Trump vuole destinare alle forze armate rischiano di finire sulle fonti di energia rinnovabili, quelle che il presidente, fan delle fonti fossili, considera di serie B.
Il sito Usa CleanTechnica rivela che la Marina sta sviluppando una turbina da installare sui fondali di mari o fiumi, per produrre energia grazie alle correnti. Il progetto è pensato per le basi dove il rifornimento di carburante per i gruppi elettrogeni è particolarmente difficile e costoso, come nelle remote località dell'Alaska. L'Aviazione invece sta installando centrali solari per alimentare le proprie basi in California e New Jersey.
Il mondo delle forze armate Usa, una vera potenza economica e politica, ha dimostrato spesso di non condividere lo scetticismo del presidente nei confronti del riscaldamento globale. Lo stesso segretario alla Difesa nominato da Trump, James Mattis, in un rapporto presentato al Senato ha scritto che "il cambiamento climatico sta impattando la stabilità in aree del mondo dove le nostre truppe stanno operando oggi... E' appropriato che i comandi operativi includano nella loro pianificazione fattori di instabilità che riguardino la sicurezza dell'ambiente nelle loro aree".
Nel settembre dell'anno scorso, poco prima dell'elezione di Trump, venticinque esperti di sicurezza statunitensi, repubblicani e democratici, avevano pubblicato una lettera aperta nella quale definivano il cambiamento climatico un "rischio significativo" per la sicurezza nazionale e chiedevano una politica adeguata per affrontarlo. Nel gruppo c'erano il sottosegretario alla Difesa dell'amministrazione di George W.Bush, Dov Zakheim, e l'ex generale dei Marines Anthony Zinni, già inviato speciale in Medio Oriente.