Moro (Convert): in Italia la burocrazia blocca lo sviluppo del fotovoltaico, in Sudamerica tempi più veloci
A sottolinearlo è Giuseppe Moro, fondatore e amministratore delegato di Convert Italia
"In Italia nei confronti del mercato del fotovoltaico c'è un nuovo fermento dovuto al calo dei prezzi e alla possibilità di installare e vendere energia elettrica senza gli incentivi; rimane però la difficoltà nell'ottenere le autorizzazioni necessarie a mettere sul campo un impianto che rappresenta un serio ostacolo allo sviluppo del settore".
A sottolinearlo è Giuseppe Moro, fondatore e amministratore delegato di Convert Italia, intervenuto sul futuro del settore. Secondo il fondatore di Convert, da oltre 35 anni nel mondo delle rinnovabili, "nel nostro Paese la burocrazia è talmente complessa che per ottenere le autorizzazioni può volerci anche un anno, mentre all'estero la situazione è nettamente meglio. Ad esempio - ha proseguito Moro - i programmi predisposti da Brasile e Argentina, sebbene in un contesto economico complicato, stanno producendo ottimi risultati. Lo stesso si può per dire per altri Paesi sudamericani come il Cile e il Messico".
Giuseppe Moro ha preannunciato che l'azienda dovrebbe chiudere l'anno con un fatturato in crescita a 75 milioni di euro e per il prossimo anno punta ad un ulteriore incremento del 20%. In attesa, ovviamente, di sbarcare sul mercato americano, quando gli obiettivi diventeranno ancora più importanti. Attualmente il progetto più ambizioso - ha concluso l'ad di Convert - riguarda il Cile, dove abbiamo in programma di installare un impianto da 450 MegaWatt su una superficie di oltre mille ettari. Intanto stiamo completando un impianto da 100 MegaWatt in Spagna e uno analogo in Argentina".