Il no all’eolico: in Mugello proteste contro il progetto su un crinale appenninico
I promotori dell’iniziativa hanno fatto sapere che sono contro questo progetto ma non contro le rinnovabili
Cittadini e comitati di Vicchio (Firenze), un paese del Mugello che diede i natali a Giotto, sono scesi in piazza contro il progetto di un impianto eolico al Giogo di Villore e Corella, che la società Agsm vuole realizzare sul crinale appenninico a circa 1.000 metri di altezza. La manifestazione è stata promossa da Italia Nostra Firenze, Club Alpino Italiano-Regione Toscana, Associazione Dicomano, Associazione Mugello in Movimento, Comitato per la tutela del Crinale mugellano, Rete della resistenza sui Crinali.
No a questo impianto, sì alle rinnovabili
Sul palco si sono susseguiti interventi diversi, che hanno messo in evidenza la lettura del testo di un articolo dello storico dell’arte Tomaso Montanari dedicato alla difesa del paesaggio. “Con Italia Nostra - ha detto Paolo Cioni, promotore dell’iniziativa - abbiamo convocato la prima assemblea pubblica a Villore nell’autunno del 2019, per informare e sensibilizzare la popolazione su questo infausto progetto, che comporterebbe la distruzione irrimediabile dell’ambiente incontaminato del nostro crinale appenninico. Oggi sono qui, come tutti voi, a dire “no” a questo mega impianto eolico con un impatto ambientale devastante, ma a dire sì alle energie rinnovabili”.
Il progetto
I comitati chiedono di negare l’autorizzazione al progetto che, hanno spiegato, prevede l’installazione di otto torri eoliche connesse con 7,5 km di linee interrate per il collegamento alla cabina di impianto da realizzare e 21 km di linee interrate per raggiungere la sottostazione. Ogni aero-generatore avrà un’altezza totale di 169 metri, e saranno sostenuti da plinti di fondazioni con un diametro di circa 20 metri e con micro-pali in profondità che, secondo i comitati, potrebbero interferire con le sorgenti dell’Appennino. “L’impianto eolico proposto verrà posizionato su un crinale di mille metri con difficoltà incredibili ad essere raggiunto - spiega Piera Ballabio di Italia Nostra - e provocherà la distruzione del crinale stesso su cui passa ’Sentiero Italia’, che per lo stesso ministro dei Beni culturali Dario Franceschini è un sentiero importante per la tutela della montagna”.