Il no al solare termodinamico in Sardegna, la Regione impugnerà il progetto per “salvare” le aree agricole
Il progetto è di una società inglese e riguarda un impianto da 55 MW fra i comuni di Decimoputzu e Villasor, nel sud della Sardegna
In Sardegna il no alla costruzione del solare termodinamico mette d’accordo tutti: sull’isola la coalizione che coinvolge tutti, dalla giunta ai sindaci fino agli autonomisti, è da tempo sul piede di guerra contro gli impianti “Flumini Mannu”, che dovrebbe sorgere nei comuni di Decimoputzu e Villasor, e quello industriale termodinamico solare a Gonosfanadiga e Villacidro, tutti nel Sud della Sardegna.
Per questo il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la mozione della maggioranza, primo firmatario Emilio Usula (Rossomori), che impegna il presidente della Regione Francesco Pigliaru e la sua Giunta a impugnare il provvedimento al ministero dell'Ambiente e mettere in campo ogni azione per impedire la realizzazione degli impianti.
“Un intero territorio si sta opponendo a questi progetti di sottrazione di suolo agrario e consumo del territorio - spiega Usula - . Parliamo di un'estensione di circa 340 ettari, con una multinazionale straniera, la ‘Flumini Mannu limited’, con sede legale a Londra e sede fiscale a Macomer, che con metodi intimidatori cerca di impadronirsi delle terre di proprietà di allevatori e agricoltori”. Terre per le quali, continua il consigliere, “le normative vigenti non ammettono usi diversi da quali agricoli: è indecente che ci si trovi oggi qui a tutelare famiglie di onesti imprenditori agricoli, vessati da pressioni speculative che sfiorano la violenza privata”.
Il sindaco di Decimoputzu (Cagliari) Alessandro Scano ha per questo sollecitato il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ad appoggiare la sua richiesta di un incontro con l'ufficio di gabinetto del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti per spiegare le ragioni del no delle comunità interessate al progetto di megaimpianto termodinamico solare della Flumini Mannu ltd da 55 MW nel Cagliaritano. Più nel dettaglio, il progetto contestato riguarda 269 ettari fra i comuni di Decimoputzu e Villasor, le cui comunità contestano il fatto che l'impianto finirà per strappare terre fertili e coltivate all'agricoltura. Un impianto simile, anch’esso oggetto di contestazione, investirebbe 227 ettari di aree coltivabili fra Guspini, Gonnosfanadiga e Villacidro.
In riferimento alla valutazione ambientale richiesta a Roma, Scano ha riferito al presidente Pigliare di aver chiesto, il 17 agosto scorso, l'accesso agli atti al ministero dell'Ambiente e di aver inviato una lettera di opposizione al progetto.
Intanto, il parlamentare di Sel Michele Piras ha annunciato la presentazione di una mozione alla Camera dei deputati.