Termodinamico, la Cina programma la costruzione di 20 nuove centrali solari entro il 2018
Saranno realizzate in cinque regioni e produrranno fino a 1,35 gigawatt
Continua a crescere in Cina il ricorso alle rinnovabili: l'Amministrazione nazionale per l'Energia cinese ha presentato al governo un piano che prevede venti centrali solari termodinamiche in cinque province, quelle dove il sole batte di più: Gansu, Hebei, Mongolia Interna, Qinghai e Xinjiang. Le centrali dovrebbero entrare in funzione entro il 2018 e fornire complessivamente 1,35 gigawatt.
Il solare termodinamico non produce energia elettrica direttamente dai pannelli, come il fotovoltaico. Usa invece la luce del sole per scaldare un fluido speciale a temperature elevatissime: questo fluido trasforma l'acqua in vapore, che alimenta le turbine, le quali fanno girare gli alternatori e producono elettricità. Il vantaggio del termodinamico rispetto al fotovoltaico è che il fluido mantiene la temperatura a lungo, e può far funzionare l'impianto anche quando il sole è tramontato.
L'Italia è all'avanguardia in questo campo: in provincia di Messina è stata inaugurata nel giugno scorso una centrale solare termodinamica con una tecnologia innovativa, sviluppata da un'azienda di Salerno, la Magaldi. E una società del Perugino, la Archimede Solar Energy di Massa Martana, fornisce un componente essenziale, i tubi ricevitori, alla megacentrale da 200 megawatt che i cinesi stanno costruendo nel deserto del Gobi.