È on line il nuovo numero di Elementi: il sottosegretario Vicari parla di incentivi alle rinnovabili
Sull’house organ del Gse intervengono tra gli altri il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, l’ad di Enel Green Power Francesco Venturini, e per la prima volta il nuovo presidente e ad di GSE Francesco Sperandini
“Noi pensiamo che le rinnovabili siano una opportunità che può dare al nostro Paese vantaggi sulla bilancia dei pagamenti, sull’ambiente, sull’occupazione. Ci aspettiamo però che il sistema delle rinnovabili faccia la propria parte: troppo spesso e a lungo la filiera delle rinnovabili ha presentato una struttura di costi inefficiente e ingiustificata”. Lo dice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle risorse energetiche, a proposito delle rinnovabili, nell’ultimo numero di Elementi, l’house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.gse.it.
A proposito degli incentivi, il sottosegretario rileva che “il livello della spesa per gli incentivi nel settore elettrico ha raggiunto il costo di 12,7 miliardi di euro, incidendo per oltre un quarto sulla bolletta delle famiglie e delle imprese, in particolare medie e piccole. Si tratta di un onere che dovremo sostenere per diversi anni e che può compromettere il consenso per il proseguimento delle politiche di sostegno alle fonti rinnovabili”.
Vicari ha poi proseguito affermando di voler costruire “un sistema di sostegno sobrio ed efficiente sotto il profilo economico e stimolante dal punto di vista dell’integrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico. Sotto il primo aspetto stiamo completando la revisione delle regole di incentivazione, con un percorso in due fasi: la prima coprirà il periodo fino al 2016. Nel secondo caso, che dovrebbe proseguire fino al 2020, contiamo di potenziare gli strumenti competitivi per l’attribuzione degli incentivi. Per quanto riguarda invece l’integrazione delle rinnovabili nel mercato elettrico, abbiamo fornito indicazioni all’Autorità di regolazione del settore, per favorire la partecipazione delle rinnovabili ai mercati anche mediante aggregazione di impianti e di consumi, e stimolare l’ammodernamento delle reti elettriche, così da incrementare il potenziale di integrazione di impianti a fonti rinnovabili”.
Dove investire nel futuro delle rinnovabili - Alla domanda su quali fonti l’Italia deve concentrare gli investimenti nei prossimi anni, il sottosegretario ha così risposto: “Il solare fotovoltaico ha raggiunto un grado di maturità tecnologica ed economica che ne rende possibile la graduale diffusione senza necessità di ulteriore sostegno tariffario. Per le altre fonti puntiamo a valorizzare le rispettive caratteristiche. Pensiamo che l’eolico meriti attenzione, perché necessita di un livello di incentivazione contenuto. Lo stesso vale per il geotermico, il quale promette di valorizzare, con tecniche a ridotto impatto ambientale, anche il significativo potenziale dei fluidi a media temperatura, sinora ritenuto poco interessante per la produzione elettrica. La questione delle biomasse è più articolata: da un lato questa fonte manifesta costi più elevati e meno comprimibili, dall’altro si presta alla valorizzazione energetica degli scarti del settore agroindustriale, trasformando in opportunità materiali che usualmente hanno bisogno di uno smaltimento oneroso”.
L’opportunità dell’efficienza - Sul tema dell’efficienza energetica, il sottosegretario ha sottolineato che “l’efficientamento del parco immobiliare pubblico è un obiettivo primario perché, oltre a concorrere agli obiettivi energetici e ambientali, contribuisce alla spending review attraverso la riduzione della spesa per i consumi di energia, stimola investimenti nei settori delle costruzioni e dell’impiantistica, favorisce lo sviluppo delle cosiddette ESCO (Energy Services Companies). Tra le iniziative attivate, ricordo il programma per la riqualificazione energetica della pubblica amministrazione centrale, per la cui realizzazione sono stati allocati 350 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Stiamo inoltre potenziando e semplificando lo strumento “Conto termico”, per renderlo più efficace proprio per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici”. Sulla mancanza a livello europeo di una politica energetica comune, la Vicari ha detto che “la politica energetica europea trova la sua espressione nella Unione per l’Energia, presentata dalla Commissione.
Tutti gli interventi - Intervengono su questo numero anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il Presidente Commissione Attività Produttive della Camera Guglielmo Epifani; l’ad di Enel Green Power Francesco Venturini, il commissario Enea Federico Testa; il presidente di ANIE Claudio Andrea Gemme; il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli; il presidente e ad di GSE Francesco Sperandini al suo primo editoriale.