Elementi, online il numero 42 della rivista GSE
In linea l’ultimo numero di Elementi, house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici
È online il numero 42 della rivista del GSE, Elementi. In questo numero interviste a Claudia Canevari, Ignazio Abrignani, Monsignor Rafael G. de la Serrana Villalobos, Simone Mori, Oscar Farinetti, Luca Cosentino, Massimo Bello e Stefano Besseghini.
“La Commissione europea, nell'ambito del pacchetto sull'’Energia pulita per tutti gli europe’, ha proposto di portare al 30% l'obiettivo 2030 in materia di efficienza energetica. L'obiettivo potrà creare 400.000 posti di lavoro, ridurre le importazioni di gas in Europa del 12%, far risparmiare 70 miliardi di euro di importazioni di combustibili fossili e ridurre i costi dell'assistenza sanitaria di più di 8 milioni di euro all'anno.”. Così Claudia Canevari, Vice-capo dell’Unità Efficienza Energetica della Direzione Generale Energia della Commissione Europea, nel suo intervento nell’ultimo numero di Elementi, house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.gse.it. Ignazio Abrignani, Presidente dell’Associazione dei parlamentari per lo Sviluppo sostenibile e vice Presidente della Commissione Attività produttive della Camera, parla invece dell’importanza della geotermia, sostenendo che “è un'energia che si svilupperà nel nostro Paese con infrastrutture e tecnologia italiana. Di recente è stata lanciata anche quella 'a emissioni zero', assolutamente non inquinante”. Parlando dell’eolico, Abrignani ha detto che si tratta di una fonte “assolutamente da perseguire e sviluppare ulteriormente, ma un aspetto fondamentale è quello del repowering; però dovremmo lavorare su sburocratizzazione e semplificazione degli iter autorizzativi”. Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, è del parere che occorra “cambiare modo di produrre elettricità e aumentarne l’utilizzo per ridurre le emissioni di gas serra in ogni settore e attività. L’elettrificazione dei consumi è un processo già in corso che ritengo irreversibile. In effetti possiamo dire che si usa più elettricità per consumare meno energia. Questo produrrà effetti positivi per l’ambiente con meno inquinamento e emissioni di CO2; ed enormi trasformazioni nel trasporto, specie quello privato, e nel riscaldamento.”. Luca Cosentino, Direttore Energy Solution di Eni, ha dichiarato che “da quasi due anni Eni ha una divisione ad hoc per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Si chiama Energy Solutions. Ha in cantiere diversi progetti, soprattutto nel fotovoltaico ma non solo. Il primo kWh generato da fonte solare nell’ambito di questo progetto arriverà a inizio 2018. Poi ci sono le alghe per produrre bio-olio, il solare a concentrazione e l’eolico flottante. Tutto in collaborazione con la funzione Ricerca e Sviluppo di Eni. E senza incentivi”. Massimo Bello, Presidente AIGET, parlando della fine tutela, prevista per il 2019, si è detto preoccupato per “l’effetto trascinamento. E quei clienti che nel giugno 2019 non avranno cambiato il fornitore che fine faranno? Se rimarranno con il fornitore tradizionale, anche dopo il 2019 avremo un mercato concentrato, un oligopolio che toglierà dinamiche competitive a un mercato fatto da poche grandi aziende energetiche e da tante piccole imprese che hanno difficoltà a competere”. Stefano Besseghini, Ad e Presidente di Rse, ha parlato dell’importanza di Mission Innovation (MI), un'iniziativa ha detto “globale che coinvolge ventidue Paesi oltre all'Unione europea: l’obiettivo è favorire e accelerare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo (R&S) nel campo dell’energia per combattere i cambiamenti climatici. L’iniziativa, lanciata a fine 2015, punta a rendere disponibili le tecnologie e le soluzioni necessarie per avere sistemi energetici più efficienti, affidabili e sostenibili”.