Online il nuovo numero di Elementi. Parlano tra gli altri Itkonen, Decaro Venturini e Frankl
Nel numero 43 del periodico online del gestore sono ospitati tra gli altri gli interventi del portavoce del Commissario UE Clima ed Energia e del presidente dell’Anci
“La transizione dell'Europa verso una società low-carbon sta diventando realtà. Complessivamente, tra il 1990 e il 2016 il Pil combinato dell'UE è cresciuto del 53%, mentre le emissioni totali sono scese del 23%. Anche crescita economica e consumo di energia si sono disaccoppiati: nel 2015 l'UE consumava il 2,5% in meno di energia primaria rispetto a quanto facesse nel 1990, mentre - come detto - il Pil è cresciuto del 53%”. Così Kaisa Itkonen, portavoce Commissario UE per Clima ed Energia nel suo intervento nell’ultimo numero di Elementi, house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.gse.it.
Itkonen ha poi dichiarato che “oggi le bioenergie da legno e sottoprodotti e residui dell'agricoltura rappresentano la principale fonte di energia rinnovabile (il 60% dei consumi UE di energia rinnovabile), ma la loro quota scenderà, intorno al 50% al 2030, a causa della crescita di altre rinnovabili come eolico e solare. Ci si aspetta che nel 2030 circa il 50% della generazione elettrica arrivi da fonti rinnovabili, eolico e solare. La quota di generazione elettrica rinnovabile dovrebbe raggiungere il 70% al 2050, con il vento e il sole rispettivamente al 40% e al 14%”.
Itkonen è convinta che la grid parity delle rinnovabili sia a portata di mano: “di recente - ha detto - abbiamo visto segni molto incoraggianti per quel che riguarda i prezzi d'asta per eolico e solare in giro per il mondo”.
Ospite di Elementi anche Antonio Decaro, presidente Anci, che ha sostenuto invece che il modello energetico che promuove la generazione distribuita dell’energia rinnovabile è sintetizzabile nella formula “piccolo e distribuito”, insieme al ripristino dei cosiddetti sistemi di distribuzione chiusi, “ovvero - ha detto - le reti elettriche che permettono di scambiare tra privati l’energia prodotta, di cui abbiamo molti esempi virtuosi nei Comuni italiani. Un tale modello può rappresentare una strategia efficace per la diminuzione degli sprechi”.
Per Francesco Venturini, responsabile di Enel X, “il passaggio a una mobilità elettrica più sostenibile è un percorso obbligato tanto che, col passare del tempo, anche coloro che all’inizio erano scettici stanno cambiando idea. Hanno capito che per competere devono abbracciare questa sfida. Il passaggio all’elettrico offre una serie di vantaggi non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. La maggior parte di essi sono evidenti – per esempio bassissimi costi di manutenzione, l’esonero dal bollo e l’ingresso nelle aree ad accesso limitato delle città – , mentre altri sono ancora da approfondire e ampliare; penso, tra gli altri, alle collaborazioni tra operatori provenienti da diversi ambiti, uno di questi è proprio quello delle moto”.
Paolo Frankl, Capo della divisione Energie Rinnovabili dell’AIE, sulla transizione energetica ha detto che “c’è un traino forte della tecnologia nell’efficienza energetica: si pensi per esempio a che cosa significhino i led, all’innovazione nelle fonti rinnovabili o all’effetto che hanno le nuove batterie per la mobilità elettrica. Nelle fonti rinnovabili, il progresso tecnologico è stato velocissimo. Prendiamo il caso del solare fotovoltaico: negli ultimi tre anni si sono dimezzati i prezzi delle gare d’asta bandite in diversi Paesi e si dimezzeranno ancora entro il 2020. Ciò significa che il solare fotovoltaico è già una delle fonti energetiche più economiche in diversi Paesi, e presto potrà diventare più economico perfino del carbone in India nel 2020 e in Cina nel 2025”.