Piemonte, via libera alle linee guida sul digestato per l’uso del biogas in agricoltura
Il provvedimento si rivolge alle amministrazioni provinciali con l'intento di supportarle nell'applicazione della normativa nazionale in materia di sottoprodotti, fornendo loro elementi per una valutazione caso per caso
La Regione Piemonte ha agevolato l'impiego del biogas in agricoltura, facilitando le valutazioni sulla classificazione del digestato, materiale generato dal processo di digestione anaerobica per la produzione di biogas. La decisione nella seduta di Giunta. Il provvedimento si rivolge alle amministrazioni provinciali con l'intento di supportarle nell'applicazione della normativa nazionale in materia di sottoprodotti, fornendo loro elementi per una valutazione caso per caso nell'ambito delle procedure di autorizzazione.
Cosa dice la delibera sul digestato - La delibera approvata dalla Giunta regionale fornisce nuove indicazioni tecniche alle Province per rendere possibile l'utilizzo a fini agricoli del residuo di produzione di biogas negli impianti a biomassa. Il residuo di produzione di questi impianti è il digestato e la sua scomposizione produce un fertilizzante utilizzabile per la nutrizione delle piante e il miglioramento della struttura del terreno. Le nuove norme semplificano le procedure dei gestori, permettendo di sottrarle a quelle tipiche dello smaltimento rifiuti, molto più complesse e costose.
Eliminato il limite del 50% da refluo zootecnico - Con il provvedimento, che interessa tutti gli impianti a biogas presenti in regione, tutto il digestato da matrici agricole prodotto negli impianti potrà essere utilizzato come fertilizzante e non verrà più classificato come rifiuto. In particolare, il provvedimento elimina il limite precedente che imponeva il 50% di refluo zootecnico tra la materie prime immesse nell'impianto di produzione di biogas mentre fino ad oggi era considerato sottoprodotto e utilizzabile a fine agronomici solo il digestato ottenuto da un mix di matrici che prevedeva la prevalenza di reflui zootecnici. Con il nuovo dgr questo limite non esisterà più e in questo modo la Regione Piemonte anticipa l'indirizzo nazionale previsto dal testo del “decreto ministeriale effluenti” approvato recentemente nella Conferenza Stato Regioni.
I commenti - “La diffusione degli impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas da fonte rinnovabile - ha detto l'assessore all'Ambiente, Alberto Valmaggia - ha raggiunto quote significative in Piemonte, e per tale motivo si è ritenuto necessario approvare delle linee guida per la classificazione del digestato, rivolte al rispetto ambientale del territorio”. “È una delibera molto positiva per diversi motivi - commenta l'assessore regionale all'Agricoltura Giorgio Ferrero - . Innanzitutto sottrae allo smaltimento un sottoprodotto importante, permettendo un più agile riutilizzo in agricoltura e svolgendo così una duplice azione a favore dell'ambiente e del comparto agricolo. Permette anche ai gestori pratiche amministrative più semplici ed economiche, aiutando lo sviluppo di un settore, gli impianti di produzione di biogas, già è particolarmente forte nella nostra regione. Meno rifiuti, dunque, e più utilizzo agricolo, che non guasta mai”.
“Siamo molto soddisfatti per il risultato, ottenuto grazie al lavoro in particolare degli assessorati all'Agricoltura e all'Ambiente - osserva Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas - . Sono state accolte le necessità espresse degli imprenditori agricoli, ascoltate lo scorso luglio in una specifica audizione. Il biogas si integra perfettamente con l'idea di sostenibilità della filiera agro alimentare piemontese, rappresentando una ulteriore opportunità di consolidamento e sviluppo”.
In Piemonte operano 262 impianti a biogas per complessivi 359 MW di potenza installata, su 2409 impianti e 4033 MW totali in Italia. È la terza regione italiana per produzione di biogas, dopo Lombardia e Puglia; la maggior parte degli impianti è nelle province di Torino e Cuneo.