La politica italiana trascura le rinnovabili e i mercati soffrono: IREX -9%
L'andamento del listino che monitora le pure renewables small-mid cap quotate in Borsa pare legato, oltre che alle turbolenze dei mercati finanziari, alle politiche governative poco favorevoli alle energie pulite
di Alessandro Marangoni*
Nel mese di maggio i mercati finanziari hanno risentito dell'aggravarsi della crisi greca. Le crescenti difficoltà a rimborsare i prestiti internazionali e un accordo tra le parti che sembra sempre più lontano hanno innervosito le principali piazze europee, in particolare nei Paesi più a rischio in caso di un eventuale default ellenico. A ridare ossigeno ai listini del vecchio continente sono state FED e BCE, la prima escludendo un rialzo dei tassi di interesse nel mese di giugno, l'Eurotower annunciando il rafforzamento del Quantitative Easing nei prossimi due mesi. Nel mese di maggio, dunque, il DAX è rimasto invariato, mentre CAC e IBEX hanno perso entrambi l'1%.
Bene Piazza Affari a maggio - In controtendenza l'indice FTSE All Share, che a maggio ha registrato una crescita del 4%. Il listino del nostro Paese, nonostante le difficoltà legate alla Grecia, ha beneficiato di alcuni segnali macroeconomici incoraggianti, che lasciano intravedere l'uscita dalla crisi economica. Particolarmente favorevoli i dati sulla produzione industriale dell'ISTAT (+1,5% a marzo su base annua) e sull'occupazione (+210 mila contratti ad aprile). L'istituto di statistica ha inoltre rivisto al rialzo le previsioni del PIL al 2015, portandole ad un +0,7%.
In difficoltà il comparto energetico, con l'indice FTSE Oil and Gas che perde quattro punti percentuali nel mese di maggio. L'elevata volatilità del prezzo del greggio, con il Brent a quota 66 $/b ed il WTI a 61 $/b, riconducibile a speculazioni finanziarie più che a logiche di domanda-offerta, contribuisce a dare instabilità al listino. Notizie positive sul fronte del gas, con Saipem che ha ripreso la costruzione del gasdotto off-shore sul Mar Nero. In evidente difficoltà l'indice IREX, che nel mese di maggio ha registrato un calo del 9%.
I paletti alle rinnovabili alimentano il pessimismo - L'andamento del listino che monitora le pure renewables small-mid cap quotate in Borsa pare legato, oltre che alle turbolenze dei mercati finanziari, alle politiche governative poco favorevoli alle energie pulite. La recente bozza di decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche e i crescenti paletti posti al mantenimento degli incentivi al fotovoltaico alimentano il pessimismo circa le prospettive del comparto in Italia. Le società dell'indice, tuttavia, proseguono nel loro percorso di crescita e si mantengono dinamiche. Enertronica, per esempio, ha avviato la costruzione di un secondo parco fotovoltaico di 82,5 MW di potenza in Sudafrica. PLT Energia, invece, ha acquisito il 100% della società “Parco Eolico di Tursi e Colobraro S.r.l.”, che detiene le autorizzazioni e la tariffa incentivante per la costruzione di un impianto eolico da 60 MW in Basilicata.
Proseguono anche le operazioni di finanza straordinaria. Alerion ha perfezionato la cessione alla società Indias Capital Ltd (Gruppo Santander) della partecipazione dell’8% detenuta nella società Eolsiponto S.r.l., titolare di un impianto eolico da 17,5 MW di potenza in provincia di Foggia, con un corrispettivo di circa 2,4 milioni di euro. Ecosuntek ha ceduto il 100% di Fontanelle S.r.l., società titolare di 3 impianti fotovoltaici da 2,98 MW, alla società Giofi S.r.l.
Il crollo degli investimenti in nuovi impianti nel nostro Paese spinge, dunque, le pure renewables a crescere all'estero o verso operazioni straordinarie. L'attuale politica italiana poco attenta alle rinnovabili condiziona dunque lo sviluppo e l'apprezzamento del mercato mobiliare. E il settore guarda con speranza al Cop 21 di Parigi per ridare impulso alle rinnovabili.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex