Rinnovabili, borse Europee al tappeto a febbraio. L’IREX perde il 6%
Oltre alla sofferenza generale dei mercati finanziari, sul listino continua a pesare la prolungata attesa del Decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche
di Alessandro Marangoni*
Febbraio è stato un mese da dimenticare per i mercati finanziari del vecchio continente, spinti al ribasso dal susseguirsi di diversi eventi che hanno afflitto i listini. A condizionare le Borse è stata, di nuovo, l’elevata volatilità del prezzo del petrolio e, contestualmente, alcune notizie negative sull’economia americana (clima di fiducia tra le imprese dei servizi in calo e mercato immobiliare ancora in contrazione). I listini europei, inoltre, hanno risentito delle forti difficoltà del comparto del credito (Deutsche Bank e Credit Suisse in primis): DAX, CAC ed IBEX hanno perso rispettivamente il 3%, l’1% ed il 4% da inizio mese. Maglia nera per l’indice FTSE All Share, che a febbraio ha bruciato il 5%. Nonostante i dati positivi pubblicati dall’ISTAT sul fronte dell’industria (ricavi +0,2% nel 2015) e del PIL (tornato timidamente a crescere con un +0,7% nel 2015), il listino italiano ha pagato più di tutti il crollo dei titoli bancari, legato in particolare alle sofferenze di alcuni istituti nazionali.
Stesso trend negativo, sebbene meno intenso, per il comparto energetico: a febbraio, l’indice FTSE Oil and Gas ha, infatti, perso il 3%, con un massimo a metà mese del 17%. Il listino che monitora il settore dell’energia ha risentito dell’ennesimo crollo del prezzo del petrolio: Brent e WTI, infatti, hanno toccato rispettivamente 31,42 $/bbl e 31,66 $/bbl verso metà febbraio, per poi chiudere a quota 36,66 $/bbl e 35,69 $/bbl a fine mese.
Così come il settore energetico, anche l’indice IREX ha registrato performance negative nel mese di febbraio, chiudendo con un -6%. Oltre alla sofferenza generale dei mercati finanziari, sul listino continua a pesare la prolungata attesa del Decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche (ancora all’esame della Commissione Europea), a cui si è aggiunto lo spostamento degli oneri di sistema per gli utenti non domestici in quota potenza (Decreto Milleproroghe), che penalizzerà chi ha investito in efficienza energetica o autoconsumo.
Tra le società che compongono l’indice delle small-mid cap pure renewable quotate in Borsa, Innovatec ha registrato la performance peggiore (-34%), mentre Alerion Clean Power si è distinta per un’ottima prestazione, chiudendo il mese di febbraio con un +14%. Le principali operazioni delle società dell’IREX a febbraio hanno interessato il comparto idroelettrico. K.R. Energy ha infatti sottoscritto un contratto preliminare per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Rotalenergia S.r.l., società titolare di una centrale idroelettrica in provincia di Trento da 1,6 MW di potenza, per un valore complessivo di 11,5 milioni di euro.
Sempre la società milanese ha sottoscritto un accordo per l’acquisto di un ramo di azienda relativo a un progetto di un impianto idroelettrico da 364 KW in provincia di Bergamo. Iniziative Bresciane, invece, ha comunicato l’entrata in esercizio di tre impianti mini-hydro, per 3,2 MW complessivi, mentre altri due impianti da 1,9 MW totali saranno completati tra marzo e maggio 2016.
Il settore delle rinnovabili italiane, nonostante registri una certa dinamicità, rimane ancora piuttosto frammentato, nel settore fotovoltaico soprattutto. Un processo di consolidamento è tuttavia in atto, tanto nel fotovoltaico che nell'eolico, ed è prevedibile una progressiva accelerazione che nel medio termine porterà ad una maggior concentrazione. Su questo scommettono i principali player industriali e numerosi investitori finanziari.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex