Studio Enea sul pellet: “inquina”. Insorge Fiper
Il presidente Walter Righini si chiede se abbia ancora senso sovvenzionare un centro di ricerca “così schizofrenico”
È grave che Enea pubblichi uno studio commissionato da Assogasliquidi e Anigas (si veda l’articolo in pagina Energia), le associazioni che rappresentano i settori gas naturale e liquefatto, sui danni alla salute e sull’inquinamento che provocherebbe l’impiego della biomassa a fini energetici. Le stesse associazioni già nel 2013 avevano commissionato uno studio analogo a Nomisma. Peccato che l'Enea abbia da anni investito in ricerca sull’opportunità che le biomasse legnose offrono allo sviluppo del territorio, se opportunamente trasformate in energia rinnovabile in impianti dotati di tecnologia di abbattimento delle polveri, come gli impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa vergine. Lo si legge in un comunicato di Fiper.
“Fiper - sottolinea il Presidente, Walter Righini - ha collaborato negli anni con vari ricercatori Enea sulla formazione degli amministratori locali e per una corretta informazione sull’uso virtuoso delle biomasse legnose.
Gli studi con Enea - A febbraio 2015, abbiamo realizzato una pubblicazione scientifica dal titolo “Biomasse legnose: petrolio verde per il teleriscaldamento italiano” dove, oltre al Patrocinio, Enea ha contribuito con un capitolo importante che riguarda proprio i sistemi di controllo delle emissioni derivanti dall’utilizzo delle biomasse”. Fiper segnala inoltre che sono diversi i progetti europei ai quali Enea ha partecipato per favorire lo sviluppo di tecnologia e conoscenza in questa filiera citando, a titolo di esempio, il progetto 4biomass (www.4biomass.eu), con il quale Enea nel dicembre 2012 si è fatta promotrice di 2 giorni di formazione per le Amministrazioni Pubbliche in collaborazione con Fiper stessa e Regione Lombardia sul tema “Valutare quando e in che misura sia conveniente realizzare un impianto di teleriscaldamento a biomassa”. Va poi ricordato il lavoro che svolge il centro Enea di Saluggia sull’analisi e valutazione di sistemi di produzione di energia, in particolare per la conversione energetica delle biomasse. “E’ evidente - conclude ancora Walter Righini - che manca una direzione chiara all’interno di Enea riguardo il tema delle biomasse e più in generale sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, e allora non possiamo non domandarci: ha ancora senso sovvenzionare un centro di ricerca così schizofrenico?”.
Una sintesi dello studio Enea lo trovi in pagina Approfondimenti