Studio, il rinnovamento del parco eolico porta risparmi per 6,6 miliardi
I dati emergono da uno studio condotto da eLeMenS per Anev. In assenza di specifiche misure per l'eolico al 2030 la potenza installata potrebbe ridursi a 7 GW
Rinnovare il parco eolico italiano, insieme con la nuova capacità installata, potrebbe portare ai consumatori risparmi per un totale di 6,6 miliardi di euro dal 2018 al 2030, grazie alla possibile riduzione del prezzo unico nazionale dell'energia. Questi i dati che emergono da uno studio condotto da eLeMenS per Anev (Associazione nazionale energia del vento), presentato a Roma nel corso del convegno “Rinnovare per competere”, organizzato insieme con l'Istituto per la competitività (I-Com) in vista della presentazione della Sen (Strategia energetica nazionale) da parte del governo.
Secondo lo studio, invece, in caso di assenza di specifiche misure per l'eolico, anche a causa delle dismissioni che avverranno tra il ventesimo e il venticinquesimo anno di vita degli impianti, al 2030 la potenza installata potrebbe ridursi a 7 GW (Gigawatt), anche al di sotto dell'obiettivo stabilito dal Piano d'azione nazionale per il 2020.
Nel 2016 in Italia risultano installati circa 9,2 GW (Gigawatt) di capacità eolica, che hanno coperto il 6% della domanda elettrica nazionale con un incremento della produzione di 2 TWh (Terawattora), pari al 12% in più rispetto all'anno precedente.
Secondo i dati presentati da I-Com, "con 154 GW complessivi, l'energia eolica rappresenta la seconda fonte per capacità installata nella Ue" (a 28 Paesi) nel 2016 "avendo superato nell'ordine il petrolio, ormai oltre 10 anni fa, il nucleare, l'idroelettrico ed il carbone".
"Il rinnovamento del parco eolico esistente, insieme alle nuove realizzazioni - spiegano Anev e I-Com - consentirebbe di non perdere quegli impianti che sono ormai giunti a fine vita, dando modo agli operatori di migliorare le aree interessate dal punto di vista paesaggistico e di spingere nella direzione dell'innovazione tecnologica, della produzione elettrica e dell'occupazione".
"Il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti - rileva il presidente dell'Anev Simone Togni - deve passare da politiche intelligenti di sostegno alle tecnologie e alle soluzioni più efficaci; per questo dare spazio al rinnovamento eolico è una soluzione vincente sotto ogni punto di vista. Sostituire impianti obsoleti con tecnologie all'avanguardia - continua Togni - consente di aumentare i benefici ambientali, riducendo l'impatto paesaggistico, sostenendo l'industria e l'occupazione". "Ci auguriamo - dichiara Stefano da Empoli, presidente di I-Com - che, anche grazie alla nuova Sen, si introducano elementi di semplificazione burocratica e amministrativa e si riservino al rinnovamento del parco eolico esistente una piccola parte delle risorse che si libereranno da qui al 2030 con il venir meno degli incentivi".