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Surprais! Uno studio Eeb dimezza il fabbisogno di terreni per le rinnovabili. Ma non in Italia

where Milano when Mer, 31/07/2024 who roberto

La nuova analisi del coordinamento ecologista European Environmental Bureau, Eeb, la più vasta rete europea di organizzazioni ambientaliste tra cui Legambiente. Germania e Italia non dispongono di terreni sufficienti per le energie rinnovabili. Al contrario, Spagna e Romania ne hanno in abbondanza, ben superiore al loro fabbisogno energetico. Una superrete europea è essenziale

Solo la metà dei terreniterreni.jpg ritenuti idonei per l’energia rinnovabile – escluse le riserve naturali e le aree agricole ad alto valore – è necessaria per decarbonizzare l’Ue entro il 2040. Ad affermarlo è una nuova analisi dell’Ufficio europeo dell’ambiente (European Environmental Bureau, Eeb), la più vasta rete europea di organizzazioni ambientaliste (oltre 180 sigle provenienti da 41 paesi, tra cui l'italiana Legambiente), afferma che l’Europa dispone di territorio sufficiente per espandere l’energia solare ed eolica senza compromettere le attività legate all’agricoltura o alla tutela ambientale.

 
In Italia e Germania no
Tuttavia “Germania e Italia non dispongono di terreni sufficienti per le energie rinnovabili se si escludono le riserve naturali e le aree agricole produttive. Al contrario, Spagna e Romania ne hanno un’abbondanza, ben superiore al loro fabbisogno energetico. Una superrete europea è essenziale per connettere le risorse, bilanciare la distribuzione dell’energia e raggiungere la decarbonizzazione a livello europeo attraverso la cooperazione e la riduzione dei rifiuti”, si legge nel documento. Dall’analisi condotta viene ipotizzato un primo dato significativo, riguardante la necessità di terreno minimo: solo il 2,2% del territorio totale dell’Ue sarebbe necessario per progetti solari ed eolici attuali e futuri per consentire all’Ue di eliminare gradualmente sia i combustibili fossili che l’energia nucleare e raggiungere la neutralità climatica entro il 2040.
 
Che cos’è idoneo
Secondo il Centro comune di ricerca (Ccr-Jrc), il 5,2% del territorio dell’Ue può essere considerato “idoneo” allo sviluppo solare ed eolico, sulla base di rigorosi criteri agricoli, ambientali e tecnici per ospitare progetti eolici e solari onshore. La maggior parte dei terreni idonei per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili si trova nelle aree rurali, che con il 78% per il solare fotovoltaico a terra e l’83% per l’eolico onshore sono da considerare assolutamente all’avanguardia. Nello specifico: il 47,9 per cento del territorio dell’Unione è terreno agricolo, il 18,6 per cento è coperto da aree protette, il 5,2 per cento è la quota di terreni idonei per progetti di energia rinnovabili, il 2,2 per cento è la percentuale di territorio necessaria per progetti solari ed eolici per raggiungere la neutralità climatica al 2040. “Solo il 2,2 per cento del territorio totale dell’Ue sarà necessario per i progetti solari ed eolici attuali e futuri per consentire all’Ue di eliminare gradualmente i combustibili fossili e l’energia nucleare e raggiungere la neutralità climatica entro il 2040”, si legge nei documenti. “Secondo il Jrc, il 5,2 per cento dei terreni dell’Ue può essere considerato ‘adattò allo sviluppo del solare e dell’eolico, sulla base di rigorosi criteri agricoli, ambientali e tecnici per ospitare progetti eolici e solari onshore”, viene precisato della ricerca Eeb.
 
Leggi lo studio https://eeb.org/ample-land-for-susta...

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