Il “taglia bollette” spaventa i mercati: Irex cala del 9%
Sull'indice che monitora le pure renewables small-mid cap quotate ha inciso in maniera rilevante la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto “taglia bollette”. Diverse imprese hanno rivisto i propri investimenti
I principali indici di Borsa nel mese di giugno delineano un andamento dei mercati decisamente contrastato. Il PIL Statunitense è sceso del 2,9% nel primo trimestre dell’anno, con la contrazione più marcata dai primi tre mesi del 2009. Il calo è da ricondursi alla brusche frenate della spesa al consumo e delle esportazioni, elementi che mettono in discussione la crescita pronosticata per il trimestre appena concluso. In Europa proseguono i lavori per la formazione della nuova Commissione, chiamata al difficile compito di trovare il giusto compromesso tra rigore e crescita, soprattutto dopo le richieste di maggior flessibilità avanzate in primis dal nostro Paese.
DAX, CAC ed IBEX hanno segnato rispettivamente -1%, -2%, +1% in giugno. L’indice FTSE All Share ha registrato a giugno un calo del 2%. Le buone notizie sul fronte dell’export, cresciuto su base annua del 2%, si sono scontrate con le stime sul PIL del CSC, riviste al ribasso di mezzo punto, che prevedono una crescita dello 0,2% per il 2014.
In controtendenza l’indice FTSE Oil & Gas, che ha registrato nel mese di giugno una crescita del 6%. Il listino energetico italiano continua ad essere caratterizzato da un’elevata volatilità, causata dalle numerose crisi geopolitiche verificatesi negli ultimi mesi. La guerra in Iraq (secondo produttore di greggio dell’Opec), l'instabilità libica e l’Iran ancora sotto sanzioni hanno spinto al rialzo il prezzo del petrolio, sebbene le elevate riserve dell’Arabia Saudita ne abbiano attenuato gli effetti. Brent e WTI si assestano rispettivamente a 112,30 $/b e 105,45 $/b. Sul fronte del gas, da inizio anno si è registrato un calo dei prezzi in bolletta del 10%, grazie alla riforma che ha permesso di ancorare i prezzi della materia prima alle quotazioni spot sui principali mercati europei.
In questo contesto di elevata instabilità, l’indice IREX ha registrato un pesante -9% nel mese di giugno. Sull'indice che monitora le pure renewables small-mid cap quotate, ha inciso in maniera rilevante la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto “taglia bollette”. Questo ha indotto varie imprese a rivedere i propri investimenti. Ad esempio, TerniEnergia ha accelerato il processo di valorizzazione degli asset solari, cedendo il 45% della joint venture Soltarenti Srl, proprietaria di 4 impianti per complessivi 3,3 MWp, ed il 50% della SPV DT Srl, titolare di un impianto fotovoltaico di circa 1 MWp per un controvalore di 2,3 milioni di euro. Sempre l’azienda umbra nei primi giorni di luglio ha acquisito il restante 30% della controllata Lucos Alternative Energies (ESCO certificata), rafforzando l’interesse per il settore dell’efficienza energetica.
Nonostante il nervosismo dei mercati, il listino si è arricchito di ben tre società neo quotate: Ecosuntek, Energy Lab e PLT Energia. Quest’ultima è stata particolarmente attiva nella crescita interna: realizzerà tre impianti eolici in Calabria per una potenza complessiva di 2,45 MW, con un investimento di 4,65 milioni di euro. La holding operante nel settore delle rinnovabili ha inoltre firmato un accordo di partnership con il produttore di turbine eoliche Vergnet SA, che prevede l’installazione di impianti mini eolici da 200 kW sia in Italia che all’estero.
Con l’ingresso di queste società, il numero complessivo delle aziende monitorate dall’IREX sale a inizio luglio a quindici, per una capitalizzazione complessiva pari a 928 milioni di euro. Anche le rinnovabili sembrano dunque partecipare al momento d'oro delle Ipo, riprese vivacemente dopo un lungo periodo di stasi.
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex