Arriva dalla Germania Tomatofish, che unisce acquacoltura e agricoltura
L’Istituto Leibniz raccoglie i nutrienti che fornisce un allevamento ittico, e con questi si fanno crescere pomodori immersi in liquidi che a loro volta purificano l'acqua
Gli scienziati tedeschi lo hanno chiamato Tomatofish, non perché é un pomodoro al gusto di pesce o viceversa, ma perché è il frutto di una sinergia produttiva tra acquacoltura e agricoltura. In pratica, si raccolgono i nutrienti che fornisce un allevamento ittico, e con questi si fanno crescere pomodori immersi in liquidi, sabbia o ghiaia, che a loro volta purificano l'acqua. Si risparmiano così risorse con quasi emissioni zero, aprendo nuovi scenari per il futuro della produzione sostenibile in Europa.
A sviluppare il metodo innovativo, con il sostegno finanziario dell'Ue, è stato l'istituto tedesco Leibniz per l'ecologia delle acque e la pesca nelle acque interne, che ha avviato l'allevamento sia di tilapia (un pesce molto diffuso nel mondo e a crescita veloce) che di pomodori, una produzione che necessita di più nutrienti di altre.
La novità, ha spietato alla Commissione europea Werner Kloas, coordinatore del progetto, è di aver gestito entrambe le produzioni in modo separato grazie a un doppio sistema di ricircolo, recuperando sia i nutrimenti provenienti dal pesce, sia l'acqua evaporata dal condizionamento dell'aria. Insomma una nuova tecnologia che, secondo Kloas, potrebbe applicarsi a qualsiasi tipo di pesce o animale acquatico - con qualche eccezione come i gamberetti, causa il loro basso rendimento -, ma anche ad altre verdure o piante da colture idroponiche. Il sistema può funzionare a livello famigliare o su una produzione di larga scala che punti alla sostenibilità.