È in arrivo un bastimento carico di green. Eco-novità per i porti di Venezia e Trieste
Banchina elettrificata allo scalo crociere della Serenissima: 20 milioni investiti, giù del 30% la CO2. E il porto giuliano punta alla certificazione ambientale Emas
Un futuro più verde attende il porto crociere di Venezia. È al via il progetto di cold ironing, sistema di elettrificazione delle banchine, del bacino di Marittima, depositato martedì 16 luglio dalla Venezia terminal passeggeri presso l’Autorità portuale del capoluogo veneto.
Si tratta di un’alternativa energetica che permette alle navi in sosta (il 20% tra quelle di nuova generazione) di ricevere la corrente da terra senza dover tenere accesi i motori per alimentare i generatori di bordo, e sfruttare così il calore generato dall’impianto a terra per riscaldare o raffreddare le strutture dei terminal. Con una notevole riduzione delle emissioni e dell’inquinamento acustico. In particolare, il cold ironing consente, rispetto ai generatori di bordo, una riduzione di oltre il 30% delle emissioni di CO2 e di più del 95% degli ossidi di azoto e del particolato.
L’area interessata dal progetto è la banchina Tagliamento dove, a lavori ultimati, si potrà fornire energia elettrica direttamente dalla rete nazionale a due o tre navi in contemporanea. L’opera sarà realizzata in quindici mesi per un costo pari a circa 20 milioni di euro.
Il terminal è gestito da Vtp, Venice terminal passeggeri (vtp.it).
Certificazione Emas per lo scalo di Trieste – Anche il porto di Trieste pensa green. L’Autorità portuale giuliana (porto.trieste.it) avvia infatti un progetto articolato per arrivare alla certificazione Emas, il sistema di gestione e controllo che prevede innanzitutto l’analisi ambientale delle attività e del contesto.
Il programma è stato illustrato di recente al convegno “Gli obiettivi ambientali del porto di Trieste” alla centrale idrodinamica nel Porto Vecchio della città.
Presenti, tra gli altri, Marina Monassi, presidente dell’Autorità triestina, ed Edo Ronchi, ex ministro e oggi presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile.