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Realizzato in cemento armato, ha all’interno lana di roccia e un’anima in acciaio. Si chiama “Icaro” e potrebbe rivoluzionare il settore delle costruzioni

La funzione edilizia è quella di un grande mattone, ma in realtà è un modulo costruttivo ecocompatibile, primo in Italia per sostenibilità ambientale: si chiama “Icaro”, è nato dall’esperienza dell’Italian Solar Infocenter di Padova e potrebbe rivoluzionare il settore delle costruzioni.

Realizzato in cemento armato con all’interno lana di roccia e un’anima in acciaio (la “gabbia di Faraday”) è, già all’origine, certificato in classe energetica A2 (cioè “passivo”, vale dire che garantisce ottima coibentazione termica) e permette un isolamento acustico fino a 60 decibel (il rumore di un bar molto frequentato). Ha dimensioni minime di m 1 x 1,20 e, grazie ad un originale sistema ad incastro, permette la realizzazione di pareti che, assemblate in opera, permettono di erigere in pochi giorni case in muratura antisismiche, utilissime quindi in situazioni di emergenza abitativa e  facilmente riutilizzabili per altri scopi o addirittura smontabili e trasportabili in altri siti, perché prive di classiche fondamenta, ma ancorate ad una base in cemento; questo originale sistema costruttivo, abbinato alla riduzione dei tempi di realizzazione, permette un abbattimento dei costi fino al 20%.

Grazie all’ottimo isolamento iniziale con il semplice ausilio di pannelli solari o di un impianto geotermico, tali abitazioni si trasformano in locali energeticamente “attivi” (producono più energia di quella che consumano), azzerando le emissioni inquinanti in atmosfera.
Il modulo costruttivo “Icaro” permette anche la realizzazione di costruzioni a più piani, rispettando i tempi tecnici nella posa dei soffitti/pavimenti.

“Questo brevetto made in Italy – commenta Sergio Benetello, presidente dell’Italian Solar Infocenter, realtà nata nell’ambito del gemellaggio “green” fra le città di Padova e Friburgo – è la testimonianza di come già oggi esistano soluzioni edilizie ecocompatibili, utilizzabili anche nei centri urbani. Il futuro ora è davvero nelle nostre mani: bisogna che alle espressioni di volontà seguano scelte individuali e politiche coerenti.”