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Clima. È partita la 40esima spedizione italiana in Antartide

where Baia Terra Nova (Antartide) when Mer, 30/10/2024 who roberto

La missione coinvolge un team di 140 persone tra tecnici, ricercatori e ricercatrici di Cnr, Enea e Ogs, impegnati nelle basi Zucchelli e Concordia e sulla rompighiaccio Laura Bassi. Si attendono preziose scoperte su climatologia, glaciologia, biodiversità e oceanografia. Le condizioni sono estreme: la temperatura a Concordia arriverà fino a -80 gradi

Con l’arrivo del primo gruppo 40aspedizionepnraarrivogruppoaperturamzsantartide.jpgdi tecnici alla stazione Mario Zucchelli sul promontorio di Baia Terra Nova (nella foto), è iniziata la quarantesima spedizione italiana in Antartide. Fino a febbraio 2025, 140 tra ricercatrici, ricercatori e tecnici saranno impegnati in progetti di glaciologia, climatologia, sismologia, geomagnetismo e biodiversità. Le missioni italiane in Antartide, iniziate il 23 dicembre 1985, sono condotte nell’ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra), finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca e gestito dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) per la gestione della nave rompighiaccio Laura Bassi.
 
Studiare il cambiamento climatico
«Quaranta spedizioni: un traguardo importante che segna anche l’avvio degli studi di fattibilità per diversi interventi di riqualificazione e miglioramento infrastrutturale delle basi italiane antartiche», spiega Elena Campana, direttrice dell’unità tecnica Antartide dell’Enea. «Grazie a un finanziamento straordinario messo a disposizione dal ministero dell’Università e della Ricerca, nei prossimi dieci anni porteremo a termine tutta una serie di interventi rendere più efficienti sia gli impianti di produzione dell’energia, sia le infrastrutture che ospitano il personale».
Inoltre, nel corso dell’attuale campagna alla stazione Mario Zucchelli sarà realizzato un nuovo osservatorio geomagnetico e potenziato l’impianto fotovoltaico, con l’obiettivo di produrre una quota sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili. A Concordia, invece, è previsto il completamento del primo modulo del nuovo summer camp, l’area esterna alla stazione destinata a ospitare ricercatori e tecnici durante le campagne estive.
«È un anno da celebrare, quello della 40esima spedizione del Pnra, visto che si inserisce nella cornice preparatoria dell’imminente “Decade delle Nazioni Unite sulla criosfera”, prevista per il 2025, e della conferenza dell’Antarctic treaty consultative meeting, che si terrà nel giugno del 2025 a Milano», afferma Mauro Sclavo, direttore dell’Istituto di scienze polari del Cnr. «Il Cnr», aggiunge l’esperto, «assicura anche nel corso di questa missione il coordinamento scientifico di progetti cruciali per l’avanzamento della conoscenza in diversi settori, e da cui ci attendiamo risultati significativi per comprendere sempre meglio le sfide scientifiche del momento, come quella del cambiamento climatico».
 
Focus anche su vulcani, spazio e microbioma umano
Con 24 ore di luce al giorno e una temperatura che varia da 0 a -20 gradi, alla stazione Mario Zucchelli saranno 57 le unità di personale di ricerca e tecniche impegnate con le attività di nove osservatori che garantiscono il monitoraggio e l’acquisizione continua di misure di climatologia, sismologia, geodesia, geomagnetismo, fino a osservazioni dell’alta atmosfera e meteorologia spaziale. Alcuni osservatori assicurano il monitoraggio vulcanologico, mentre altri rilevano le modificazioni sulle comunità microbiche, del permafrost e della vegetazione, quest’ultima in notevole incremento negli ultimi anni in Antartide, così come in generale in tutte le aree polari terrestri. Inoltre, presso la Zucchelli, ricercatrici e ricercatori studieranno il ruolo del ghiaccio marino nel ciclo del mercurio, analizzeranno i laghi supraglaciali, la biodiversità, l’evoluzione, l’adattamento e i meccanismi immunitari degli organismi antartici.
Infine, uno dei progetti di ricerca prenderà in esame il microbioma dell’essere umano.
Nella stazione italo-francese di Concordia, sul plateau antartico a oltre tremila metri di altezza e a 1.200 chilometri dalla costa, la campagna estiva partirà i primi di novembre e vedrà impegnate 55 persone, di cui metà italiane. Alle attività coordinate dal Pnra si affiancheranno quelle di ricerca in carico all’Istituto polare francese Paul-Émile Victor e all’Agenzia spaziale europea. L’arrivo del primo personale Pnra a Concordia coincide con il rientro dei tecnici e ricercatori che hanno trascorso l’inverno antartico presso la stazione. A loro si avvicenderanno, da febbraio 2025 fino al novembre successivo, altri 13 winterover (sei francesi, sei italiani e un inglese) che garantiranno il funzionamento della stazione e il proseguimento delle attività di ricerca anche quando la temperatura esterna scenderà vicino ai -80°C e le condizioni meteorologiche renderanno la stazione irraggiungibile.
 
Il lungo viaggio della rompighiaccio
Le attività di ricerca della campagna scientifica si svolgeranno anche a bordo della nave Laura Bassi salpata in questi giorni verso la nuova Zelanda, dove arriverà a fine novembre passando per il Canale di Panama. La nave inizierà poi il suo viaggio verso l’Antartide il 9 dicembre con a bordo 28 unità di personale tecnico-scientifico, oltre a un equipaggio di 23 membri, per fare ritorno a Lyttelton il 19 gennaio. A fine gennaio la rompighiaccio partirà nuovamente dalla Nuova Zelanda per la seconda parte della missione in Antartide, che terminerà all’inizio di marzo 2025.
Anche le Forze Armate partecipano alla spedizione Pnra con 17 esperti militari di esercito, marina, aeronautica e arma dei carabinieri.
 
Qui tutte le info sulla spedizione: https://www.italiantartide.it/

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