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Così in Cina trasformano i residui radioattivi in nuovo combustibile

where Pechino (Cina) when Mer, 02/10/2024 who roberto

Gli scienziati di Pechino avrebbero trovato la soluzione per lo smaltimento degli scarti nucleari. Grazie a una tecnologia già studiata da Carlo Rubbia

La Cina avrebbe trovato carlo-rubbia.jpgla soluzione, forse definitiva, per lo smaltimento dei residui radioattivi: userà la tecnologia della trasmutazione per trasformare gli scarti in energia. Lo scrive il sito energycue.it.

L’innovativa tecnologia, già studiata in passato dal nostro Premio Nobel Carlo Rubbia (nella foto) nel sincrotrone Elettra di Trieste (e non solo), nel modello cinese sfrutta un acceleratore lineare di particelle che, tramite un fascio di protoni, colpisce un bersaglio. Il processo crea neutroni che poi interagiscono con il residuo radioattivo, convertendolo in uranio nuovamente utilizzabile. Si tratterebbe di un ciclo potenzialmente infinito per l’uso dell’uranio, eliminando al contempo la necessità di smaltire i residui radioattivi. Gli analisti considerano questa scoperta una “rivoluzione” per il settore dell’energia nucleare, spiega il sito, con il potenziale di rendere le centrali nucleari molto più efficienti e sostenibili.

Grazie a questo sistema, frutto di oltre dieci anni di ricerca, la Cina potrebbe raggiungere anche una maggiore indipendenza energetica e diminuire la sua dipendenza dalle importazioni di uranio o altri combustibili fossili. Questo sviluppo si inserisce in una più ampia strategia nazionale, che mira a consolidare la posizione del Dragone nella tecnologia climatica e a garantire una transizione verso un modello energetico a basse emissioni di carbonio. L’investimento in nucleare avanzato si affianca a quello in altre tecnologie verdi come l’energia solare ed eolica.

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