Ecco il peschereccio ibrido. Al via progetto italo-croato per battelli elettrici
Coordinata dall’Università di Bologna, l’iniziativa punta a introdurre imbarcazioni da pesca con motori ibridi e con l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Adriatico si avvicina alle imbarcazioni a propulsione elettrica in ottica sostenibilità grazie a 3EFishing, nuovo progetto europeo di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Croazia (Interreg Italia-Croazia) coordinato dall’Università di Bologna. Come azione pilota, il progetto andrà a riadattare due imbarcazioni da pesca con motori ibridi e con l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Il progetto
Il progetto sarà realizzato dall'Università di Bologna e dall'Istituto di Oceanografia di Spalato, che lavoreranno per il trasferimento tecnologico e dell'innovazione, sviluppando soluzioni a basse emissioni di carbonio. A sostenerli ci saranno il ministero croato dell'Agricoltura e per l’Italia l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), responsabile dei programmi di sostegno finanziario per imprenditori della pesca e dell’acquacoltura. Partecipano inoltre Marche Agricoltura Pesca (l’agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca della Regione Marche), l’Istituto agronomico mediterraneo di Bari e la contea di Zara, che avranno il compito di coinvolgere gli operatori del settore, mentre la più importante impresa di acquacoltura croata, Cromaris, sarà coinvolta direttamente nei processi e test di innovazione.
Una flotta che peggiora
"Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell'economia della pesca e dell'acquacoltura sia in Italia che in Croazia, ma al tempo stesso sono anche i soggetti più colpiti dalla crisi attuale", spiega Fausto Tinti, professore al dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Bologna e coordinatore scientifico del progetto. "La combinazione dell'aumento del costo del carburante, causato dall'attuale crisi energetica e bellica, e dell'impatto del cambiamento climatico sullo stato degli stock ittici ha infatti un impatto enorme sulla sostenibilità a breve e lungo termine dell’intero settore". Nello scorso decennio, la flotta peschereccia dedicata alla piccola pesca e all’acquacoltura contava più di 12mila imbarcazioni, in larga parte con più di 10 o 15 anni di vita e con motori esclusivamente diesel. E oggi lo stato di innovazione della flotta è ora ancora peggiore a causa della situazione economica caratterizzata dagli effetti della crisi pandemica, dei conflitti internazionali e del cambiamento climatico.
Scarsa fiducia nell’elettrico
"Per superare questa situazione è fondamentale puntare sulla transizione verso imbarcazioni a propulsione elettrica, ma tra i pescatori c'è ancora una scarsa fiducia su queste tecnologie", dice ancora Tinti. "È necessario quindi lavorare per favorire il trasferimento delle conoscenze e dei risultati della ricerca applicata alle micro, piccole e medie imprese del settore, testando e dimostrando la fattibilità di questa transizione in condizioni operative reali". Con questo obiettivo, gli studiosi di 3EFishing si concentreranno sullo sviluppo di nuove imbarcazioni con motore elettrico: una soluzione che permette allo stesso tempo di ridurre le emissioni e migliorare la sostenibilità economica delle imprese che si occupano di pesca e di acquacoltura.