C’era una volta il nucleare. Concluso lo smantellamento dell’edificio turbine a Borgo Sabotino
Il decommissioning della struttura in provincia di Latina, con un volume di 120mila metri cubi, ha prodotto 14.400 tonnellate di cemento: circa il peso del ponte di Brooklyn
L’amministratore delegato di Sogin, Giuseppe Nucci, ha consegnato al sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, parte del corpo della turbina di bassa pressione, omaggio per la conclusione dello smantellamento dell’edificio turbine della centrale di Borgo Sabotino. La struttura, in cemento armato, era lunga 128,5 metri, larga 35,5 e alta 24.
Iniziati nell’agosto 2012, i lavori di demolizione dell’edificio, con un volume di 120mila metri cubi, che durante l’esercizio ospitava le turbine dell’impianto, tre principali e due ausiliarie, hanno prodotto 14.400 tonnellate di cemento, circa il peso del ponte di Brooklyn. Nel dicembre 2012, la Sogin ha inoltre emesso i bandi di gara per la riqualificazione dell’area antistante il pontile, demolito nel 2011, e per il ripristino e la manutenzione straordinaria dell’opera di presa dell’acqua dal mare.
Le attività di decommissioning della centrale si concluderanno nel 2021 con lo smantellamento delle infrastrutture e l’abbassamento di venti metri dell’edificio reattore, portandolo dai cinquanta attuali a trenta. Il valore della bonifica della centrale di Latina fino al prato verde è di 704 milioni di euro.
“Quest’omaggio al sindaco di Latina è simbolo del nostro impegno nel portare avanti, in modo sostenibile, la bonifica della centrale nucleare di Borgo Sabotino e restituire il sito ai cittadini, libero da vincoli radiologici”, ha detto Nucci, sottolineando che il programma dei lavori “è rispettato” anche grazie “al proficuo rapporto con l’amministrazione comunale”.
Prossimi step: la progettazione del nuovo impianto di trattamento degli effluenti liquidi e la rimozione e decontaminazione degli involucri delle soffianti dell’edificio reattore, operazione che produrrà circa 180 tonnellate di metalli.