Idrogeno “verde”: un premio per il progetto Switch
Lanciata dalla Fondazione Bruno Kessler, la tecnologia ha vinto l’Hydrogen Tcp Award of Excellence 2024. Ecco come funziona
Il progetto europeo Switch (Smart ways for in-situ totally integrated and continuous multisource generation of hydrogen), coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, è stato insignito con l’Hydrogen Tcp Award of Excellence 2024, il premio assegnato dalla International Energy Agency, l’organizzazione intergovernativa alla guida del dialogo globale sull’energia. Il premio riconosce “l’eccellenza nella collaborazione, nella ricerca, nello sviluppo e nell’applicazione di nuove tecnologie per la produzione di idrogeno”. Switch è una tecnologia green, economica, in grado di garantire una fornitura ininterrotta di idrogeno, spiega una nota, indipendentemente dalla disponibilità delle fonti di energie rinnovabili, progettata per le stazioni di rifornimento, per la mobilità, per gli stakeholder industriali interessati a decarbonizzare i propri processi assicurandone la continuità. Insomma, per tutti quei settori che necessitano di un approvvigionamento di idrogeno sostenibile e sicuro.
Il ricercatore: «Vi spiego perché è un passo avanti»
«Switch annuncia una potenziale rivoluzione nel modo di produrre e utilizzare
l’idrogeno: supera infatti i metodi tradizionali in termini di efficienza, economicità e rispetto dell’ambiente», ha spiegato Matteo Testi, coordinatore del progetto e responsabile dell’unità HyRes del centro Sustainable energy della Fondazione Bruno Kessler. «Rappresenta un importante passo in avanti verso un’economia pulita dell’idrogeno, che promette una riduzione delle emissioni, una maggiore sicurezza energetica e un futuro più sostenibile», ha concluso il ricercatore.
Tecnologia innovativa
Il progetto ha visto lo sviluppo di un sistema innovativo per la produzione di idrogeno, basato sulla tecnologia della cella reversibile a ossido solido, in grado di funzionare sia come elettrolizzatore sia come pila a combustibile. In modalità “elettrolisi”, Switch utilizza l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili per generare idrogeno verde, scindendo l’acqua in idrogeno, appunto, e ossigeno. Nel momento in cui non si dispone della fonte rinnovabile, il sistema – alimentato da gas naturale o biometano – inverte il ciclo in modalità “pila a combustibile”, in cui il gas in entrata viene trasformato in idrogeno, generando anche elettricità e calore, con bassa emissione di CO2. In questo modo, è possibile ottenere una fornitura di idrogeno altamente affidabile che permette di decarbonizzarne l’origine, man mano che maggiore energia rinnovabile viene messa a disposizione. Finanziato dalla Clean hydrogen partnership e sostenuto dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, il consorzio Switch è composto da sette partner europei altamente interdisciplinari: Fondazione Bruno Kessler, coordinatrice del progetto, Dlr – Centro aerospaziale tedesco, Epfl – Ècole polytechnique fédérale di Losanna, le aziende europee HyGear e Solyd Era, la società di consulenza Sweco e la multinazionale Shell.