Impianto pirolisi, per l’assessore Terzi nessun sì a priori da Regione Lombardia
A Palazzo Pirelli un incontro per fare il punto sul Progetto di impianto di recupero di Pneumatici Fuori Uso mediante trattamento a caldo basato su un processo di pirolisi nel pavese
“Non c’è alcun via libera a priori all'impianto di pirolisi di Retorbido (Pavia)”. Così l'assessore regionale lombardo all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi ha aperto l'incontro con i rappresentanti del territorio per fare il punto sul Progetto di impianto di recupero di Pneumatici Fuori uso (PFU) mediante trattamento a caldo basato su un processo di pirolisi nel pavese, a Palazzo Pirelli. In occasione dell'incontro sono state consegnate all'assessore Terzi 20.000 firme raccolte dei comitati “no inceneritore”.
La sottocommissione VIA - “Ad oggi, la Giunta regionale ha mantenuto fede agli impegni presi negli scorsi mesi - ha proseguito l'assessore - in particolare sulla nomina di una sottocommissione VIA, istituita lo scorso ottobre con cinque esperti a supporto della commissione istruttoria regionale per la valutazione di impatto ambientale”. “Gli esperti nominati hanno iniziato a lavorare per fornire supporto a Regione Lombardia nella valutazione di progetti innovativi e sperimentali per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, e potranno contribuire in maniera sostanziale alla valutazione degli impatti complessivi sull'ambiente dei nuovi impianti ancora da autorizzarsi”.
Recupero di materia, non di energia - “È chiaro che in Regione Lombardia - ha chiosato Terzi - l'obiettivo per il futuro non è puntare sul recupero di energia, già ampiamente raggiunto con l'autosufficienza degli inceneritori lombardi, ma sul recupero di materia come, appunto, delineato anche dalla strategia comunitaria in materia di rifiuti”. “Allora - ha continuato Terzi - è fondamentale che, nella valutazione di un impianto sperimentale come quello proposto a Retorbido, anche queste componenti possano essere adeguatamente pesate: la pianificazione regionale e comunitaria, il life cycle assessment, ovvero il ciclo di vita del rifiuto e la sostenibilità economica di lungo periodo del progetto”.