Il matrimonio (Ogm) non s’ha da fare. Monsanto rinuncia ad acquistare Syngenta
Monsanto, il principale venditore al mondo di semi, aveva fatto le sue prime avance ad aprile e poi a giugno. Entrambe furono rigettate
Il colosso americano delle sementi Monsanto rinuncia ad acquisire la rivale svizzera Syngenta mettendo così fine a mesi di trattative per nozze che avrebbero ridisegnato il settore agricolo mondiale. Monsanto continua a credere che la fusione avrebbe creato un "valore enorme" ma viste la volontà di non lanciare un'offerta ostile e le resistenze di Syngenta, il gruppo Usa ora intende concentrarsi sul suo core business. In una settimana caratterizzata da una forte attività di M&A in barba alla volatilità dei mercati finanziari, salta così quello che sarebbe stato il sesto maggiore deal dell'anno in corso.
Monsanto, il principale venditore al mondo di semi, aveva fatto le sue prime avance ad aprile e poi a giugno. Entrambe furono rigettate (la seconda fu identica alla prima in termini di prezzo - 449 franchi per azione - ma comprendeva un commissione da 2 miliardi di dollari da pagare nel caso in cui il merger saltasse). Nei giorni scorsi Monsanto aveva migliorato la sua offerta valutando Syngenta 47 miliardi di dollari. L'azienda Usa era disposta a mettere sul piatto 470 franchi per azione mentre la commissione per un eventuale break-up dovuto a questioni antitrust era salita a 3 miliardi. Le azioni Syngenta quotate a Wall Street hanno ceduto in settimana oltre il 16%. Monsanto invece ha brindato con un +7,47%.