Meccanica made in Italy. Crolla la fiducia nel quarto trimestre 2012
Per Bonomi (Anima) “senza governabilità neanche l’export ci salva più”. La situazione degli ordini riflette un quadro di generale stagnazione
Cala la fiducia delle imprese italiane nella ripresa. L’indagine trimestrale di Anima, la federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia ed affine (Confindustria), del quarto trimestre 2012 evidenzia un andamento tendente al negativo per quanto riguarda l’aspettativa degli imprenditori.
Osserva il presidente di Anima, Sandro Bonomi: “Devo purtroppo rilevare che da queste stime emerge un clima di sconfortante stagnazione. Molte piccole e medie aziende non investono più e si stanno fermando a fronte della mancanza di risorse, anche in conseguenza dei mancati pagamenti dall’amministrazione pubblica. Anche l’export – avverte Bonomi, – notoriamente in buona salute per il settore della meccanica, comincia ad accusare segni di sofferenza. Speriamo che una maggiore governabilità nei prossimi mesi possa dare nuovo impulso a una ripartenza delle imprese”.
Con riferimento al mercato domestico, il 41% delle aziende considera il fatturato invariato rispetto al periodo precedente, mentre il 25% lo ritiene migliorato o molto migliorato e il 34% continua a evidenziare un calo più o meno accentuato. Analizzando le stime d’incasso sul mercato estero, la percentuale complessiva di chi ritiene la produzione migliorata o molto migliorata sale al 33% mentre quella di chi considera una contrazione si restringe al 25%.
La situazione ordini riflette un quadro di generale stagnazione: il 45% degli intervistati considera i livelli invariati. Occupazione stabile, infine, per l’87% delle aziende, mentre il 10% la considera in calo e il restante 3% evidenzia solo un discreto miglioramento.
L’indagine si è rivolta a un campione di quattrocento imprese del comparto della meccanica.