Una miniera nei cassetti. Oltre 5 miliardi di telefonini in disuso nel 2022
Da un sondaggio europeo emerge che almeno 13 prodotti elettronici tra telefonini, laptop e phon vengono abbandonati in casa o gettati in discarica nonostante la possibilità di recupero di metalli
Si stima che 5,3 miliardi di telefonini cadranno in disuso quest'anno, un numero così elevato che, se venissero impilati uno sopra l'altro, raggiungerebbero i 50.000 chilometri di altezza, pari a 120 volte l'altezza della Stazione spaziale internazionale, quasi un ottavo della distanza che separa la Terra dalla Luna. Nonostante il loro prezioso contenuto in oro, rame, argento, palladio e altri componenti riciclabili, questi dispositivi saranno in gran parte dimenticati nei cassetti o gettati in discarica, mentre solo una piccola frazione verrà correttamente smaltita. Lo rivela un'indagine dell'associazione no-profit Weee Forum, in occasione della Giornata internazionale dei rifiuti elettronici che si è celebrata il 14 ottobre. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 8.775 famiglie europee in sei Paesi: Portogallo, Olanda, Italia, Romania, Slovenia e Regno Unito.
I risultati
Dai risultati emerge che la famiglia media europea possiede 74 prodotti elettronici tra telefonini, tablet, laptop, utensili elettrici, asciugacapelli, tostapane e altri elettrodomestici (escluse le lampade). Di questi dispositivi, 13 finiscono per essere accumulati: nove perché inutilizzati, quattro perché rotti. Nella classifica dei dispositivi di piccole dimensioni accumulati dai consumatori europei figurano accessori (come cuffiette e telecomandi), elettrodomestici (come orologi e ferri da stiro), apparecchi informatici (dischi rigidi esterni, router, tastiere e mouse); poi ci sono cellulari e smartphone e dispositivi per la cucina, come tostapane e forni con grill. Le lampade a Led sono in cima alla lista dei prodotti che più probabilmente andranno cestinati. Tra i principali motivi dichiarati per l'accumulo di dispositivi elettronici vi sono la prospettiva di un futuro riutilizzo (46%), l'intenzione di vendere (15%), il valore affettivo (13%), il presunto valore futuro (9%) e la carenza di informazioni su come smaltire il dispositivo (7%).
Troppi apparecchi elettronici non usati
Anche gli italiani conservano in casa una grande quantità di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed elettroniche (RAEE). Si tratta di apparecchi ormai in disuso o rotti: in media, ogni cittadino ne ha 9. L'81% dichiara di possederne almeno uno in casa ancora funzionante, ma inutilizzato, e il 61% lo tiene anche se rotto (tra quest'ultimi per il 33% si tratta di vecchi cellulari, per il 23% di caricabatterie e per il 17% di laptop). Stessa situazione per le batterie: più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Ipsos per conto di Erion, il consorzio per la gestione dei rifiuti di questo genere, su un campione di 1.400 italiani (dai 18 ai 75 anni). Riguardo alle modalità di dismissione, a fronte di un 63% di intervistati che si sono liberati di almeno un RAEE negli ultimi 12 mesi, 1 su 6 dichiara di averlo fatto in modo inappropriato, gettandolo nel sacco dell'indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. E tra i meno virtuosi in materia di smaltimento ci sono i giovani fra i 18 e il 26 anni. Il quadro che emerge - ha commentato Danilo Bonato, direttore Generale di Erion - “è allarmante: sono davvero ancora troppi i RAEE e i Rifiuti di Pile e Accumulatori dimenticati nelle case degli italiani, rifiuti che, se avviati al corretto riciclo, potrebbero rappresentare una miniera strategica di materie prime di cui il nostro Paese è sempre più povero".