Ogm, ChemChina punta su Syngenta, ma l’offerta è (ancora) troppo bassa
Il gruppo cinese che ha già comprato Pirelli ha presentato un’offerta di 42 miliardi di dollari, non lontana da quella di Monsanto, già rifiutata. Ma le trattative vanno avanti
ChemChina, il gruppo statale cinese che ha rilevato Pirelli, ha presentato un offerta da 41,7 miliardi di franchi (42 miliardi di dollari) per rilevare il colosso svizzero dell'agroindustria Syngenta. L'offerta sarebbe stata rifiutata a causa di rischi regolatori ma le trattative, riporta Bloomberg, starebbero proseguendo. Syngenta, che ha una capitalizzazione di mercato di circa 32 miliardi di dollari, rappresenterebbe la più grande acquisizione mai fatta in Europa da una società cinese. China National Chemical, meglio conosciuto come ChemChina, ha offerto a circa 449 franchi svizzeri per azione per Syngenta, valutando la società con sede a Basilea in Svizzera, a circa 41,7 miliardi di franchi svizzeri ($ 41.720 milioni), secondo il rapporto. Un'offerta di prezzo simile era già giunta da Monsanto nei mesi scorsi, ma era stata respinta da Syngenta perché giudicata troppo bassa.
Accordo con DSM - Syngenta e Dsm hanno annunciato la creazione di una partnership per sviluppare soluzioni a base di microrganismi per l'agricoltura, inclusi mezzi di controllo biologico, agrofarmaci biologici e biostimolanti. Le due società progettano di vendere congiuntamente le soluzioni che deriveranno dalle loro attività di ricerca. Questa collaborazione è volta ad accelerare lo sviluppo di una vasta gamma di prodotti basati su micro-organismi di origine naturale per applicazioni di pre e post-raccolta per le colture di tutto il mondo. Si tratta di organismi capaci di proteggere le colture contro gli insetti dannosi e le malattie, ostacolando il fenomeno della resistenza e migliorando la produttività e la fertilità delle piante. Nel corso dei prossimi dieci anni, l'utilizzo delle soluzioni biologiche è destinato a una crescita a due cifre e potrà rappresentare fino al 10 per cento del mercato mondiale della protezione delle colture da qui al 2030.