Rapporto Biotech 2015, in Italia ci sono 384 imprese con fatturati in aumento
Gli investimenti in R&S ammontano a più di 1,5 miliardi di euro, mentre il numero degli addetti in R&S è prossimo alle 7.300 unità
Le imprese di biotecnologie attive in Italia sono 384 (+1,6%). Più della metà (251) sono imprese pure biotech; tra queste, quelle a capitale italiano sono 225. Sono i numeri del Rapporto 2015 di Assobiotec sulle imprese di biotecnologie in Italia. Dai dati emerge inoltre che il fatturato complessivo supera i 7,7 miliardi di euro (+4,2%), gli investimenti in R&S ammontano a più di 1,5 miliardi di euro, mentre il numero degli addetti in R&S è prossimo alle 7.300 unità. E con un incidenza media degli investimenti in R&S sul fatturato del 19% - che sale al 31% per le pure biotech italiane - l'industria biotech è uno dei comparti a più elevata intensità di innovazione.
L’incidenza del red biotech - In relazione alla crescente domanda di prodotti sempre più efficaci e sicuri per la cura di numerose patologie di grande rilievo clinico, epidemiologico e sociale, più della metà delle imprese (277, con un fatturato di 7,4 miliardi di euro, in aumento del 4,3%) è attiva nel settore red biotech (biotecnologie farmaceutiche, ndr). Sono invece rispettivamente 95 e 76 le imprese attive nei settori green e white, per rispondere alle grandi sfide che anche l'Italia sta affrontando nei campi dell'agricoltura, dell'energia e dell'ambiente.
Nove imprese dedicate a malattie rare - Ventisei i nuovi progetti di ricerca nella pipeline delle pure biotech italiane, per un totale di 158. Ed emerge una chiara correlazione tra le aree terapeutiche prioritarie delle pure biotech italiane e quelle patologie, come quelle oncologiche o infettive, che ancora oggi non trovano risposte terapeutiche adeguate. Con risultati tangibili: tra il 2009 e il 2015, i biofarmaci sono passati dal 36% al 45% del totale. Inoltre, sono nove le imprese pure biotech italiane ad aver ottenuto almeno una “Orphan Drug Designation” per un medicinale dedicato a malattie rare. Dei 14 progetti, 12 sono in clinica e, di questi, 4 hanno già raggiunto la fase III. Con l'1,1% dei ricercatori e l'1,5% della spesa di ricerca globale, infine, l'Italia ha prodotto il 3,8% degli articoli scientifici del mondo, ed è in prima posizione con una percentuale di citazioni, che rimane 6 volte superiore alla media. Siamo terzi nel mondo per numero di giovani ricercatori finanziati dall'European Research Council (36), anche se più della metà di loro lavora presso istituzioni straniere.