Recupero rifiuti: ANIA (oli usati) entra in UNIRE/Confindustria
UNIRE, accogliendo anche uno specifico raggruppamento di aziende operanti nella raccolta, gestione e trattamento di oli usati, filtri, batterie, in generale di rifiuti prodotti in ambito industriale e artigianale, amplia così la propria compagine associativa
ANIA, l’Associazione Nazionale Imprese di Servizi per la Tutela dell’Ambiente e lo Sviluppo Eco-sostenibile, ha aderito a FISE UNIRE, l’Unione Nazionale Imprese del Recupero Rifiuti di Confindustria. Da oggi UNIRE amplia la propria compagine associativa accogliendo anche uno specifico raggruppamento di aziende operanti nella raccolta, gestione e trattamento di oli usati, filtri, batterie, in generale di rifiuti prodotti in ambito industriale e artigianale.
Le imprese aderenti ad ANIA gestiscono circa 20.000 tonnellate l’anno di oli usati rigenerabili, emulsioni oleose, batterie al piombo esauste, pneumatici, filtri olio, e altre tipologie di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Si tratta di aziende strutturate, dotate di impianti di raccolta capillari, di avanzati impianti di stoccaggio e selezione dei rifiuti e di innovativi impianti di trattamento.
“Abbiamo legato il nostro futuro a FISE UNIRE - ha dichiarato il Presidente ANIA, Salvatore Giorgio Messina per impegnarci a promuovere sinergie positive e costruttive con altri comparti del settore del recupero presenti all’interno dell’Associazione e perché desideriamo sviluppare una rete efficiente ed efficace, utile a rafforzare e rendere competitive le imprese del settore. Ci aspettano sfide importanti, che necessitano soluzioni rapide: nostri primi obiettivi sono il consolidamento del mercato del comparto rappresentato e lo sviluppo delle raccolte, l’abbattimento delle barriere inutili e dannose allo scambio, l’integrazione a pieno titolo delle aziende della raccolta e del recupero degli oli usati nella governance del Consorzio”.
Secondo i dati del Consorzio obbligatorio oli usati, al Nord Italia si raccoglie il 58%, al Centro il 23%, e al Sud il 19%. La raccolta di olio usato coincide con il 44,8% dell’immesso al consumo di oli base lubrificanti (dati 2012).