Rifiuti elettronici: due su tre sfuggono alla filiera del recupero
A Ecomondo il Forum Raee, a cura di Assoraee (Fise Unire) e Centro di coordinamento
Oltre due terzi dei RAEE (i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) non vengono raccolti, sfuggono alla filiera del recupero e vengono assorbiti da reti “informali”. È il dato emerso dal Forum Raee che si è tenuto a Ecomondo, l’evento di Rimini Fiera dedicato alla green economy e alla sostenibilità ambientale. Nella sua relazione introduttiva, Enrica Blasi del ministero dell’Ambiente ha ripercorso i punti principali del decreto 49/2014, che recepisce una direttiva europea sulla raccolta e il recupero di questi materiali. “Nella raccolta – ha spiegato – al sistema uno contro uno, che prevede il ritiro di un’apparecchiatura elettronica da parte dei distributori, a fronte dell’acquisto di un’apparecchiatura di funzione equivalente, si aggiungerà l’uno contro zero, ovvero l’obbligo di ritiro gratuito del materiale”.
Nicola Nascosti (Anci) ha rimarcato, invece, il calo nella raccolta dal 2011 a oggi, “dovuto solo in parte al calo dei consumi”. Per Maurizio Calaciura di Confcommercio, “il sistema di raccolta è avvitato su se stesso. Lo dimostra il fatto che il 70 per cento dei RAEE finisce a soggetti che non fanno parte della filiera, un canale informale: su questo si deve ragionare. Proponiamo che vengano create micro-aree ecologiche di raccolta, oltre alle piazzole comunali”.
Sul cosiddetto “sistema informale” si è concentrato anche Paolo Giacomelli, rappresentante dei gestori dei servizi di raccolta: “La gestione non corretta del materiale ha un mercato competitivo, perché le apparecchiature usate hanno un valore. La raccolta va rivista: in particolare, il servizio domiciliare deve essere pagato dal consumatore, non dal cittadino. Invece, in molti comuni, il ritiro del materiale è gratuito”.