Smart Mobility Report. Raddoppiate le auto elettriche in Italia in un anno, ma sono ancora poche
Siamo ancora lontani dall’obiettivo di 6 milioni al 2030. I dati dell’Energy&Strategy Group, School of Management del Politecnico di Milano, nella quinta edizione dello Smart Mobility Report
Ad oggi in Italia circolano 200.000 auto elettriche, il doppio di quelle (99.000, più 6.400 veicoli commerciali leggeri) che si contavano nel 2020, di cui circa 60.000 immatricolate proprio lo scorso anno, quasi il triplo (+251%) del 2019 e il 4,3% delle immatricolazioni totali. Solo tra gennaio e settembre 2021 se ne sono aggiunte 100.000, con una crescita impressionante soprattutto se rapportata alle performance non brillanti del mercato dell’automotive. A monitorare l’andamento è la quinta edizione dello Smart Mobility Report dell’Energy&Strategy Group, School of Management del Politecnico di Milano
6 milioni di veicoli al 2030
Le auto elettriche nel 2020 sono state comprate in particolare al Nord (67%), seguito dal Centro (26%) e dal Sud (7%), con una distribuzione regionale molto eterogenea che rispecchia, tra le altre cose, il diverso grado di diffusione delle infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico e degli incentivi locali all’acquisto o all’utilizzo dei veicoli elettrici. Possiamo parlare di un boom, eppure si tratta ancora di una goccia nel mare se paragonato ai 6 milioni di veicoli elettrici che secondo il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima dovremmo avere sulle strade nel 2030. Considerando anche biciclette (+44% sul 2019), motocicli (+210%) e bus (+49%), i mezzi elettrici immatricolati in Italia nel 2020 sono cresciuti del 61%, e tuttavia rappresentano solo l’1% del parco circolante. Nel 2020 sono stati immatricolati a livello globale quasi 3,2 milioni di veicoli elettrici (autovetture e veicoli commerciali leggeri), pari al 43% in più rispetto all’anno precedente e al 4,2% delle immatricolazioni totali, arrivando così a 10 milioni di unità: una crescita considerevole, a fronte di un mercato dell’automotive che anche a causa della pandemia si è contratto del 15% tra il 2019 e il 2020. In testa troviamo l’Europa con quasi 1,4 milioni di veicoli immatricolati nel 2020 (+137% sul 2019), che ha sorpassato la Cina (1,3 milioni, +12%); seguono gli Stati Uniti (330.000, +4%).
I fattori di crescita: incentivi, offerta e potenziamento ricarica
La crescita degli ultimi mesi è dovuta a tre fattori principali: il potenziamento degli incentivi all’acquisto (all’ormai consolidato Ecobonus si sono aggiunti i bonus per le immatricolazioni tra agosto e dicembre 2020 e tra gennaio e dicembre 2021, contenuti rispettivamente nel Decreto Rilancio e nella Legge di Bilancio); l’ulteriore incremento dei modelli elettrificati offerti dalle case automobilistiche, che puntano decisamente su questo mercato (a luglio erano 116 i veicoli plug-in, un terzo in più del 2020, di cui 71 PHEV e 45 BEV: dal 2015 sono quasi sestuplicati, con un’accelerazione nell’ultimo triennio, e oggi coprono pur non in modo omogeneo tutti i segmenti e le fasce di prezzo); il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica ad accesso pubblico, che a luglio 2021 contava circa 21.500 punti di ricarica (+34% rispetto a un anno prima), in particolare concentrati in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Lazio e Veneto.
Gli altri macro-trend della “smart mobility” in Italia: lo sharing
Fra i trend che stanno ridisegnando il mondo della mobilità troviamo lo sharing, che ha confermato nel 2020 una certa vitalità nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda scooter (+45%) e monopattini (+665%), mentre auto e bici sono in calo o stazionarie. Si tratta di veicoli in parte (12% delle auto, 30% delle bici) o totalmente (scooter e kick-scooter) elettrificati, circostanza che conferma la sinergia tra elettrificazione e condivisione, con l’unica eccezione delle auto: quelle in sharing in Italia a fine 2020 erano circa 7.300, ma le elettriche, dopo essere cresciute per 4 anni consecutivi, si sono più che dimezzate rispetto al 2019 (12% contro 25%). La flotta di scooter in sharing a fine 2020 contava a 7.360 unità, quella di monopattini elettrici 35.550: nonostante da noi il mercato sia appena nato, si è passati da 11 servizi di kick-scooter sharing in 3 città italiane a 64 servizi in 30.
Lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica
Per quanto riguarda invece l’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, a fine 2020 erano oltre 1.300.000 i punti di ricarica ad accesso pubblico disponibili a livello mondiale, il 51% in più rispetto al 2019, il 70% di tipo “normal charge” (922.000, +54%) e i restanti 380.000 di tipo “fast charge” (+46%). La Cina continua a dominare in entrambi i tipi di ricarica, con una quota di mercato pari rispettivamente al 50% e all’80%. In Europa invece i punti erano oltre 285.000 (+35%), l’87% “normal charge”, anche se i “fast charge” sono cresciuti del 57%. L’aumento ha interessato anche il nostro Paese, con circa 21.500 punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico (+34%) a luglio 2021, distribuiti però in modo piuttosto disomogeneo e sempre più divergente tra Nord e Sud. In particolare, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Lazio e Veneto hanno più di 1.500 punti di ricarica; Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna e Abruzzo ne hanno tra 500 e 1.000; meno di 500 tutte le altre regioni. Le installazioni sono prevalentemente in ambito urbano (55-60%), su strada o in parcheggi pubblici. Anche i punti d’interesse sono ben rappresentati, circa il 30-35% del totale. Dal punto di vista della potenza, oltre il 90% è di tipo “normal charge” (12.000), ma entrambe le tipologie hanno un tasso di crescita tra il 42 e il 46%. I punti di ricarica “ultra-fast” sono invece pochissimi, anche se nei prossimi anni la situazione dovrebbe cambiare. Quanto invece ai punti di ricarica privati, nel mondo sono oltre 9,5 milioni - il 74% “domestici” (7 milioni) e il rimanente 26% aziendali - cioè 7,3 volte il numero di quelli pubblici e privati ad accesso pubblico e di poco inferiori al numero di veicoli elettrici circolanti. In Italia, nel 2020 erano oltre 24.000, più che triplicati rispetto al 2019, oltre il 75% wallbox e il restante 25% colonnine. Di essi, circa il 50-55% è al Nord, il 30-35% al Centro e il resto al Sud, in linea con l’anno precedente, per il 60-65% presso abitazioni.
Gli scenari della Smart Mobility in Italia
Che cosa dobbiamo attenderci in Italia da qui al 2030? Certamente una forte crescita dei veicoli elettrici già entro il 2025, e ancora più marcata tra il 2025 e il 2030, ma con una forbice che va dai 4 agli 8 milioni di mezzi circolanti elettrici (oltre il 20% del totale) a seconda di quali iniziative si metteranno in campo. Anche le previsioni relative all’infrastruttura di ricarica, considerando solamente i punti di ricarica pubblici e privati ad uso pubblico, si differenziano nei tre scenari: al 2025, si passa dalle 48.000 unità nel primo scenario ai 61.000 del terzo, mentre al 2030 si va da un minimo di 57.000 ad un massimo di 83.000.
Per quanto riguarda invece la ricarica privata, essa continuerà a rappresentare un asset fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica in Italia: la crescita sarà molto sostenuta tra il 2025 ed il 2030, arrivando a cifre comprese tra 2,2 milioni di unità del primo scenario a oltre 3,2 milioni del secondo e 4 milioni del terzo. Quanto al giro d’affari associato alla diffusione della mobilità elettrica in Italia, si va dai circa 35 miliardi di euro al 2025 dello scenario “inerziale” ai 64 di quello full-decarbonization.