Stoccaggio, a Catania il primo impianto EGP per immagazzinare energia solare
L'impianto di accumulo di Catania utilizza la tecnologia Durathon “sodium-metal halide” sviluppata da General Electric, con cui Egp ha siglato un accordo di partenariato tecnologico
Nasce a Catania il primo impianto in Italia di storage per le energie rinnovabili. A realizzarlo è Enel Green Power. Per la prima volta sarà in grado di accumulare energia prodotta da un impianto fotovoltaico, un passo importante per ovviare alla non programmabilità di alcune fonti rinnovabili e gestire l'immissione di energia in rete. Lo stoccaggio permette di aumentare la flessibilità di gestione e l'uniformità dei flussi energetici, riducendo l'intermittenza che caratterizza spesso alcune rinnovabili non programmabili e fornendo servizi ancillari alla rete elettrica.
Tecnologia GE - L'impianto di accumulo di Catania utilizza la tecnologia Durathon “sodium-metal halide” sviluppata da General Electric, con cui Egp ha siglato un accordo di partenariato tecnologico che prevede attività sperimentali per aumentare l'integrazione degli impianti di generazione alimentati da rinnovabili non programmabili. Lo storage di Catania, in fase di sperimentazione da maggio 2015, ha permesso di testare per la prima volta sul campo l'utilizzo della batteria per ridurre gli sbilanciamenti tra previsione e reale produzione.
Presto anche storage da eolico - Oltre all'impianto di Catania, è in fase avanzata di realizzazione Potenza Pietragalla, un parco eolico da 18 MW equipaggiato con batterie Samsung agli ioni di Litio, da 2MW/2MWh. Si tratta del primo impianto eolico in Italia integrato con un sistema storage e connesso alla rete di alta tensione. L'obiettivo di Enel Green Power è quello di trasferire il know-how acquisito in Italia anche ad altri suoi impianti all'estero, declinandone le applicazioni secondo i contesti e le possibilità di business specifiche. Sono allo studio possibili introduzioni di sistemi storage sia in Europa (Romania, Spagna) che in America Latina (Cile, Messico, Perù) e Nord America e in altre aree del mondo in cui Egp è già presente o ha in corso attività di business development (Sud Africa, Kenya). A Catania Enel Green Power è presente con 3SUN, la più grande fabbrica italiana di moduli fotovoltaici e con un centro di ricerca dove si testano le soluzioni più avanzate nel settore del solare.
“Importante - dice Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel Green Power - non è soltanto lo storage collegato alla rete e alle rinnovabili, ma anche la possibilità di fare vedere come Enel Green Power sta iniziando a utilizzare in maniera industriale la sesta tecnologia all'interno del suo portafoglio”. Egp ne gestisce già cinque in maniera importante, oltre all'elettrico, geotermia, biomassa, eolico, solare e idraulico “a cui aggiungiamo una tecnologia sempre più importante per la gestione delle altre cinque”. Questa tecnologia sta esplodendo in giro per il mondo, e ancora non si vede l'onda che monta e vorremmo essere parte dell'onda quando arriverà.
L’investimento nella generazione distribuita - “Noi, con lo storage di Catania, applichiamo questa tecnologia ad un impianto di generazione da fonte rinnovabile”. EGP punta a utilizzare questa tecnologia per gestire impianti fuori dalla rete e sviluppare in giro per il mondo impianti che non sono collegati alla rete utilizzano le batterie per gestire la potenza prodotta in quella che genericamente viene definita elettrificazione rurale. “Stiamo entrando in un mercato forte, con circa un miliardo e 300 mila clienti nel mondo e ci rivolgiamo a quei clienti che in genere non hanno accesso all'energia elettrica. Utilizziamo le batterie per la generazione distribuita con l'intenzione di vendere batterie accompagnate con piccoli impianti di generazione di fonte rinnovabile che permettono di accumulare energia ed erogarla quando il cliente ne ha bisogno. Abbiamo deciso di investire a Catania e in Sicilia perché qui abbiamo una serie di investimenti di rilievo, abbiamo un centro di ricerca importante che stiamo alimentando”.