Studio italiano: il grafene e i suoi cugini sono la chiave per l’energia del futuro
Il grafene e similari rendono più efficiente la produzione di energia nel futuro, dalle batterie alle celle solari, all’immagazzinamento dell' idrogeno
Il grafene e i suoi “cugini”, ossia tutti i nuovi materiali sottilissimi, flessibili e stabili, sono la chiave per rendere più efficiente la produzione di energia nel futuro, dalle batterie alle celle solari, all'immagazzinamento dell'idrogeno. A indicare le prospettive di questi materiali su Science è il gruppo coordinato da Vittorio Pellegrini e Francesco Bonaccorso dell'Istituto Italiano di Tecnologia a Genova (Bonaccorso lavora anche all'Università di Cambridge) che passa in rassegna i nuovi materiali e le possibili applicazioni.
Tutti questi materiali hanno in comune con il grafene il fatto di essere bidimensionali e di avere, di conseguenza, una superficie molto vasta che permette di immagazzinare una grande quantità di energia. “Un grammo di grafene, se esteso, copre 2.600 metri quadrati - spiega Pellegrini, che dirige il Centro Grafene (Graphene Labs) dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). - Grazie a questa proprietà - aggiunge - il grafene e i suoi cugini potranno rendere più efficienti le batterie al litio e i supercapacitori, dispositivi che accumulano energia e la rilasciano”. “Uno dei prototipi più avanzati in questo campo - spiega ancora Pellegrini - è un alimentatore per telefoni cellulari che potrebbe arrivare sul mercato già tra qualche mese. Fra qualche anno potrebbero arrivare invece le prime batterie al litio più efficienti di quelle attuali che immagazzinano più energia grazie al grafene”.
L’articolo su Science lo trovi qui: www.sciencemag.org