Target 45% – Al via le nuove regole europee sulla raccolta dei raee
Sono in vigore da agosto. I primi obiettivi di trattamento e riciclo sono fissati al 2016. In un secondo tempo, dal 2019, l’obiettivo salirà al 65% delle apparecchiature vendute oppure all’85% dei rifiuti elettronici prodotti
Sono entrate in vigore ad agosto le nuove norme sulla raccolta e il trattamento dei rifiuti elettronici. Si tratta delle apparecchiature elettriche e hi-tech (raee) che rientrano tra i flussi di rifiuti dal tasso di crescita più elevato e presentano un grande potenziale in termini di commercializzazione di materie prime secondarie. La loro raccolta sistematica e un corretto trattamento sono indispensabili per il riciclo di materiali come l’oro, l’argento, il rame e i metalli rari usati per la produzione di tivù, computer portatili e telefoni cellulari. Lo rende noto la Commissione europea in un comunicato.
Al più tardi entro il 14 febbraio 2014, precisa Bruxelles, gli stati membri saranno tenuti a modificare la legislazione nazionale in vigore in materia di raee per conformarsi alle disposizioni della nuova direttiva e ai suoi obiettivi.
La norma introduce un obiettivo di raccolta del 45% che si applicherà a partire dal 2016. In un secondo tempo, dal 2019, l’obiettivo salirà al 65% delle apparecchiature vendute, oppure all’85% dei rifiuti elettronici prodotti. I partner Ue potranno scegliere quale tra questi due benchmark usare per la misurazione degli obiettivi. A partire dal 2018, però, l’ambito di applicazione della direttiva – attualmente ristretto – sarà esteso a tutte le categorie di rifiuti elettronici, previo svolgimento di una valutazione d’impatto.
Ad oggi solo un terzo dei rifiuti tecnologici Ue è oggetto di raccolta differenziata. L’attuale tasso di raccolta stabilito è 4 chilogrammi di raee per cittadino, che corrisponde a 2 milioni di tonnellate all’anno, a fronte delle circa 10 tonnellate generate nell’Unione. Un gap importante. E si stima che entro il 2020 il volume dei rifiuti hi-tech aumenterà di 12 milioni di tonnellate. L’ambizioso obiettivo finale della nuova direttiva, ossia la raccolta dell’85% della produzione complessiva, farà sì che nel 2020 la raccolta differenziata riguarderà circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti, l’equivalente di 20 chili pro capite.
“La nuova direttiva segna un chiaro progresso nella protezione dell’ambiente e favorisce un impiego più efficiente delle risorse in Europa – sottolinea Janez Potocnik, commissario Ue per l’Ambiente. – Ora siamo chiamati ad attivare nuovi canali di raccolta per i rifiuti elettronici e a migliorare l’efficienza di quelli già operativi. Invito gli stati membri ad allinearsi a questi nuovi obiettivi prima del termine ultimo di attuazione della direttiva”.