Unibo va alla ricerca di microrganismi “marziani” in Cile
La spedizione punta ad individuare microrganismi in grado di sopravvivere in questi ambienti, molto simili a quelli che si possono trovare sulla superficie di Marte
Alla scoperta di alcune delle zone più remote della Cordigliera del Sale, nel deserto di Atacama, in Cile. È l’avventura che aspetta un gruppo di ricerca internazionale composto da 19 speleologi e guidato da Jo De Waele, docente al Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna e socio di La Venta Esplorazioni Geografiche, associazione italiana esperta nell’esplorare aree carsiche in tutto il mondo.
Gli studiosi si addentreranno in una delle più importanti aree carsiche saline del pianeta e visiteranno grotte nel sale mai esplorate prima, in condizioni ambientali estreme, dove nemmeno la luce riesce a penetrare.
Promossa grazie ad un contributo della National Geographic Society, la spedizione ha l’obiettivo di individuare microrganismi in grado di sopravvivere in questi ambienti ostili, molto simili a quelli che si possono trovare sulla superficie di Marte.
Il mondo alieno della cordigliera del sale - Scolpita nei millenni dalle piogge, dal vento e dal sole del deserto di Atacama, nel Cile settentrionale, la Cordigliera del Sale è un’area nota per i suoi paesaggi spettacolari: le formazioni rocciose e le distese di sale della Valle della Luna e della Valle di Marte (chiamata anche Valle della Morte) richiamano scenari alieni, tanto che la NASA ha individuato in questa regione arida e calda forti similitudini con alcune zone del pianeta rosso.
Un mondo straordinario, che ancora nasconde vaste aree da esplorare, soprattutto nel sottosuolo. La Cordigliera del Sale è infatti una delle più importanti aree carsiche saline del pianeta e nasconde sotto la sua superficie un fitto reticolo di grotte scavate nel sale. Una scoperta, questa, molto recente: le prime grotte sono state individuate solo negli anni ‘90 da alcuni speleologi francesi. Da allora sono stati esplorati più di 15 chilometri di passaggi sotterranei, grazie soprattutto a spedizioni a guida italiana, organizzate dalla Commissione Grotte Eugenio Boegan di Trieste.
Caccia ai microrganismi “marziani” - La nuova spedizione punta a continuare quest’opera di esplorazione delle grotte nel sale della Cordigliera. Gli speleologi si caleranno nel sottosuolo e utilizzeranno tecniche di ricerca innovativa per studiare la morfologia di queste cavità uniche al mondo. Grazie alla collaborazione con la VIGEA - Virtual Geographic Agency (Reggio Emilia), saranno realizzate fotogrammetrie in 3D delle grotte con droni e laser scanner ad alta definizione. Gli studiosi preleveranno inoltre materiali da analizzare, alla ricerca di nuovi minerali e di forme di vita microbiologiche finora sconosciute. I campioni saranno analizzati con tecniche di Next Generation Sequencing e di microscopia avanzata (FESEM, 3D Tomography TEM, Cryo-SEM, CLSM) per studiarne la morfologia e la loro interazione con il substrato.
La squadra che partirà in spedizione per la Cordigliera del Sale è guidata da Jo De Waele, docente al Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali (BiGeA) dell’Università di Bologna. Il gruppo, composto in tutto da 19 speleologi, ospiterà diversi studiosi: Stefano Fabbri (laureato in Scienze ambientali, Dipartimento BiGeA, Università di Bologna), Laura Sanna (meteorologa-geologa, CNR-IbiMed, Sassari), Matteo Massironi (docente di Geologia planetaria, Dipartimento di GeoScienze, Università di Padova), Mauro Barbieri (astronomo, Universidad de Atacama, Copiapò) e Ana Zelia Miller (microbiologa, CSIC-IRNAS, Siviglia). La spedizione è organizzata dal team La Venta Esplorazioni Geografiche, che da 25 anni ha svolto esplorazioni speleologiche in tutti i continenti.