Depurazione: per Giugni i risultati in Sicilia si vedono, già 37 interventi
Su 67 interventi oggi in corso, 37 sono in fase attuativa, per altri venti il progetto è chiuso
"In Sicilia, che è la principale destinataria delle infrazioni comunitarie, i risultati del nostro lavoro si stanno vedendo. Su 67 interventi oggi in corso, 37 sono in fase attuativa, per altri venti il progetto è chiuso, sui restanti dieci siamo nella fase di progettazione. Un nuovo schema di decreto del Presidente del Consiglio ci mette in moto come Soggetto Attuatore per altri 151 piccoli e medi interventi in Sicilia, per due procedure ancora non giunte a sanzione pecuniaria". Lo ha detto Maurizio Giugni (nella foto), Commissario Unico per la Depurazione, intervenendo al quinto Ecoforum Regionale sui rifiuti e l'economia circolare organizzato dalla Legambiente Sicilia.
Aree turistiche ancora a rischio
"è evidente che le infrazioni - osserva Giugni - siano un aspetto molto negativo anche dal punto di vista di immagine in Europa. Oggi paghiamo circa 45 milioni l'anno, ma prima ne pagavamo 60. Questo aspetto è però di modesta gravità se confrontato col tema ambientale che questa situazione evidenzia. Ci sono decine di aree - prosegue il Commissario - di grandissima valenza ambientale e turistica, in cui gli scarichi finiscono a mare non depurati. Ridurre il danno ambientale è allora la nostra principale missione".