Il Fondo F2i punta su Ascopiave. E i suoi azionisti modificano lo statuto
Presentata offerta all’utility veneta. I soci hanno approvato le modifiche al vigente statuto con una percentuale di voti favorevoli del 54,5%
Il Fondo F2i vuole acquisire Asco Holding, la cassaforte che controlla la quotata Ascopiave. L’offerta del gruppo controllato da Cassa Depositi e Prestiti e affiancato da Unicredit e Intesa San Paolo e da alcune fondazioni come Fondazione Cariplo è giunta sul tavolo del presidente Giorgio Giuseppe Della Giustina a metà luglio e punta ad acquistare un pacchetto di azioni idoneo «ad assumere il ruolo di socio industriale e finanziario» per un sviluppo così massiccio.
La notizia è stata affrontata dall’Assemblea degli azionisti convocata per dare più valore all'assemblea e facilitare l'uscita di quei soci non più in linea con la politica societaria. E così è stato imposto il vincolo a non vendere le proprie azioni per i prossimi 24 mesi, a non detenere pacchetti di azioni maggiori del 10% e a vendere le azioni solo alle condizioni del cda: 17 comuni soci hanno votato contro,10 comuni si sono astenuti, altri cinque non si sono presentati. Il 54,5% dei soci invece ha votato a favore: una maggioranza risicata, ma più che sufficiente per battezzare la svolta della Holding.
Chi non ha approvato il nuovo Statuto ha il diritto di decidere se recedere e quindi chiedere la liquidazioni delle proprie quote in denaro o in azioni della quotata Asco Piave; dovrà comunicare la propria scelta entro il 13 agosto. Tra le modalità di pagamento del valore di liquidazione ai soci recedenti si prevede, tra l'altro, l'attribuzione di azioni della controllata Ascopiave, entro un limite massimo pari a 27 milioni di azioni.