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Uno dei grandi problemi - ha spiegato il ministro in un question time - è la difficoltà nello spendere le risorse stanziate.  Con lo Sblocca Italia è stato costituito un fondo

“Siamo pienamente consapevoli della situazione di criticità dello stato della depurazione e del collettamento sul territorio nazionale”. Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti nel corso del question time in Aula alla Camera rispondendo sul mancato adeguamento dei sistemi di depurazione alla normativa europea. “Stiamo lavorando dal primo giorno - ha aggiunto Galletti - con tutte le azioni di impulso necessarie a recuperare storici ritardi che oggi non solo creano un danno ai nostri mari e alle nostre acque, ma ci pongono a rischio di pesanti sanzioni da parte dell'Ue”.

Le opportunità dello Sblocca Italia - “Uno dei grandi problemi che abbiamo avuto da risolvere - ha spiegato Galletti - è la difficoltà nello spendere le risorse stanziate”. In questo senso, il ministro fa presente che lo Sblocca Italia prevede la costituzione di un fondo presso il ministero dell'Ambiente; inoltre, lo stesso provvedimento prevede “l'attivazione, entro il 30 settembre 2015, della procedura del potere sostitutivo del Governo, anche con la nomina di appositi Commissari” per interventi necessari all'adeguamento Ue. “Si tratta di un lavoro lungo e complesso - conclude Galletti - ma andremo avanti perché lo riteniamo irrinunciabile”.

Il ricorso ai commissariamenti - I possibili commissariamenti, ha osservato Galletti, riguardano “gli interventi necessari all'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione oggetto di procedura di infrazione o di provvedimento di condanna della Corte di Giustizia dell'Unione europea per il trattamento delle acque reflue urbane”. “Ad oggi - ha proseguito il ministro - abbiamo commissariato 13 interventi in due comuni della Sicilia'': Misterbianco e Augusta. Sono state attivate “le proposte di commissariamento per altri 13 interventi in 10 comuni tra Campania e Sicilia. Risultano poi diffidati 58 interventi in 45 comuni tra Sicilia, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Marche, Veneto, Liguria, Abruzzo”.
Quanto al fondo presso il ministero, Galletti ha ricordato che va alimentato ”con la revoca delle risorse stanziate dal Cipe nell'aprile 2012 destinate a 183 interventi nel settore della depurazione, per i quali ricorrano alcuni presupposti di impossibilità tecnica, progettuale, urbanistica, o di inerzia dei soggetti attuatori, che sono regioni e comuni, al 30 settembre 2014” dandole a chi invece è più avanti con la pianificazione.  Dei 183 interventi previsti dalla delibera Cipe - ha concluso Galletti - dal novembre 2013 sono stati verificati dall'Unità Tecnica appositamente costituita presso il ministero 156 interventi e formulati 135 pareri tecnici sulla progettazione e sulle successive integrazioni.