Rifiuti. Anac: poche gare, proroghe e collusioni sono i nodi di settore
Sono queste alcune delle anomalie riscontrate dall'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione nel settore rifiuti
Ripetute proroghe e rinnovi, in deroga all'obbligo di affidare i servizi mediante gara ad evidenza pubblica. Scarsa partecipazione alle gare, in alcuni casi con l'ipotesi di accordi collusivi tra le poche imprese offerenti. Ricorso alle ordinanze di necessità e urgenza per la gestione del servizio. Sono queste alcune delle anomalie riscontrate dall'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione nel settore rifiuti, a cui si aggiungono l'artificioso frazionamento degli appalti per ricondurre gli affidamenti al di sotto delle soglie entro cui sono ammesse procedure in economia a discapito dell'evidenza pubblica; irregolarità in sede di gara; interessi delle associazioni criminali, non di rado di stampo mafioso, in considerazione del rilevante impatto economico del settore.
A fare il punto è stato il presidente dell'Autorità, Raffaele Cantone, sentito dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Nel documento depositato presso la Commissione, l'Anac sintetizza la situazione in diverse regioni e territori, soffermandosi su una serie di vicende, dal caso Co.la.ri. a Roma all'attività di vigilanza speciale nel Comune di Napoli, dal commissariamento della Sei Toscana all'attività ispettiva compiuta in Emilia Romagna all'indagine conoscitiva sul ciclo rifiuti in Sicilia.