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Veleni col permesso. Nell’acqua di oltre cento comuni deroghe su arsenico & co.

where Roma when Lun, 30/07/2012 who redazione

La denuncia nel dossier “Acque in deroga” di Legambiente e Cittadinanzattiva. Interessato un milione di cittadini. In Toscana, Lazio e Campania dal rubinetto escono fluoruri, boro e arsenico

A un anno dal referendum che ha decretato l’acqua bene comune, rimangono ancora molti i nodi da sciogliere, come quello legato ai parametri di qualità e le deroghe concesse fino ad oggi. Nel 2012 sono circa un milione i cittadini di 112 comuni italiani che non hanno acqua potabile di qualità, sicura e conforme alla legge: nell’acqua del rubinetto sono, infatti, presenti alcune sostanze, come boro, fluoruri e soprattutto arsenico, in concentrazioni superiori ai valori stabiliti dalla legge. Per questi motivi, anche per quest’anno per 112 comuni (novanta nel Lazio, 21 in Toscana e uno in Campania) sono ancora in vigore nuove deroghe cercando così di prendere tempo e ripristinare i valori al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge.
Questi sono tra i principali dati che emergono dal dossier “Acque in deroga”, realizzato da Legambiente e Cittadinanzattiva, e che ricostruisce la questione delle deroghe richieste e concesse ai comuni italiani dal 2003 a oggi, facendo il punto sui territori coinvolti e sugli interventi attuati o in programma.
“Il problema – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – è che in Italia lo strumento della deroga, entrato in vigore nel 2001 e inizialmente previsto solo come misura transitoria per dare tempo alle autorità competenti di realizzare i giusti interventi necessari, è stato in realtà adottato con leggerezza, trasformandosi in un espediente per prendere tempo e alzare i limiti di legge rispetto ad alcune sostanze fuori parametro”. “Per fermare questa cattiva abitudine – aggiunge Zampetti – è dovuta arrivare nel 2010 la bocciatura della Commissione europea, chiamata in causa dall’Italia per ottenere la concessione del terzo triennio di deroga. Lo stop di Bruxelles è giunto inaspettato, cogliendo le autorità italiane impreparate. Però ha avuto il merito di innescare un’accelerazione degli investimenti e degli interventi di ripristino dei parametri dell’acqua grazie ai quali alcune amministrazioni comunali non hanno avuto bisogno di chiedere più deroghe. Ci auguriamo che presto il capitolo sulle acque potabili possa chiudersi definitivamente”. Insomma, come commenta Antonio Gaudioso, neo segretario generale di Cittadinanzattiva, “anche il settore delle acque potabili conferma come l’Italia sia il paese dove niente è più definitivo del provvisorio”.
Ad oggi quindi rimangono in vigore deroghe nel Lazio (arsenico, fluoruri), Toscana (arsenico e boro) e in un comune della Campania per il fluoruro.
On line su www.legambiente.it e www.cittadinanzattiva.it il dossier completo.

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