L’allarme del Wwf: “Nel decreto Energia compare la norma trivella selvaggia"
Nuovo appello dell’associazione ecologista: “Pichetto Fratin cancelli la deroga, Zaia e Bonaccini intervengano”. Suscita altro clamore il via libera ad alcune perforazioni nel golfo di Venezia
Il decreto Energia un mese fa aveva riaperto alle perforazioni di giacimenti di metano alcune limitate aree al largo del golfo di Venezia. (Qui i dettagli). Ora insorge anche il Wwf: “Da parte del Governo va avanti l’opera di delegittimazione del ruolo delle aree protette nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio naturale. Se lo scorso anno era stata la volta della norma caccia selvaggia, contenuta nella Legge di Bilancio 2023, che metteva a rischio la fauna selvatica anche nei parchi, lo scorso 9 dicembre è stata presentata una norma trivella selvaggia, contenuta nell’art. 2 dell’ultimo decreto-legge Energia (DL n. 181/2023)”.
A parere dell’associazione, la norma “prende di mira i siti marini dell’Alto Adriatico della rete Natura 2000, tutelati dall’Europa”. In particolare “ci sono due importanti SIC marini, entrambi tra le 6 e le 12 miglia dalla costa che si susseguono senza soluzione di continuità, istituti sulla base della individuazione delle Regioni competenti: il SIC “Adriatico Settentrionale Veneto – Delta del Po” – IT3270025 (estensione complessiva 22.500 ettari) e il SIC “Adriatico settentrionale Emilia Romagna” – IT4060018 (estensione complessiva 31.500 ettari)”.
La richiesta
“Chiediamo al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin di presentare un emendamento soppressivo della deroga prima della conversione in legge del decreto Energia e ci appelliamo ai governatori del Veneto, Luca Zaia, e dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, perché intervengano in difesa dei SIC marini individuati dalle loro rispettive Regioni”, dichiara Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Italia.
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