Animalìe. L’appello a nove regioni: spezzate le catene ai cani
Liguria, Sardegna e Sicilia sono le uniche Regioni che non hanno una normativa di divieto di detenzione di cani a catena. Val d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata, Calabria e la provincia autonoma di Bolzano hanno una normativa totalmente inefficace che mette a rischio i cani
Subito un’ordinanza regionale estiva che introduca il divieto di tenere i cani legati a catena così da evitare che, con l’arrivo del caldo e l’aumento del pericolo incendi, i cani legati corrano il rischio, come avviene ogni estate, di morire tra atroci sofferenze perché non possono sfuggire al fuoco o alla calura estrema. Green Impact, Fondazione Cave Canem e Animal Law Italia, che aderiscono alla coalizione Liberidallecatene, hanno scritto una Lettera (qui allegata) ai presidenti di nove Regioni (per l’esattezza, otto Regioni e la provincia autonoma dell’Alto Adige) che non hanno norme o le hanno inefficienti sui cani a catena, per sollecitare il provvedimento di divieto.
Perché spezzare le catene
Etologi e veterinari hanno dimostrato come sia imperativo vietare la detenzione dei cani a catena perché si tratta di una condizione incompatibile con il benessere psico- fisico ed è contrario ai loro bisogni etologici: la vita di un cane costretto alla catena è una forma di maltrattamento, con conseguenze oggettive sullo stato psicologico, emotivo e fisico dell’animale.
La Toscana aveva introdotto questa Ordinanza estiva già nel 2022 e nel 2023 per poi adottare la legge di divieto quest’ anno, e che tale ordinanza straordinaria e contingibile può essere adottata dal presidente di qualsiasi Regione in pochi giorni.
La coalizione LiberidalleCatene chiede ai presidenti delle Regioni ritardatarie e della Provincia di Bolzano di attivarsi urgentemente e seguendo lo stesso percorso della Toscana, utilizzando il modello dell’attuale Legge del Lazio.
Chi è rimasto indietro
Liguria, Sardegna e Sicilia sono le uniche Regioni in Italia che non hanno una normativa di divieto di detenzione di cani a catena, mentre Val d’Aosta, Friuli - Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Molise, Basilicata, Calabria, hanno una normativa totalmente inefficace.
La fotografia completa delle normative regionali su questo tema è rappresentata sul sito http://www.freedomfordogs.org, che mostra, con la mappa interattiva, come metà delle Regioni italiane si debbano ancora adeguare. Diversi Stati Europei, tra cui Austria, Germania e Svezia hanno già introdotto tale divieto.
L’ordinanza
“L’Ordinanza Regionale è volta a prevenire quella che si presenta come una possibile tragedia annunciata -sottolinea la coalizione #Liberidallecatene - in considerazione dell’elevato numero di cani presenti in aree di campagna lontane dai centri abitati, che non possono essere salvati in caso di un incendio. Tale Ordinanza assicurerebbe il pieno rispetto della normativa penale di tutela degli animali, nonché della Costituzione, che include la protezione degli animali tra i principi fondamentali ai sensi dell’art. 9, così come recentemente modificato”.
Ecco il testo della lettera
Renzo Testolin presidente della Regione Valle d’Aosta
Arno Kompatscher presidente della Provincia autonoma di Bolzano
Massimiliano Fedriga presidente della Regione Friuli Venezia Giulia
Giovanni Toti presidente della Regione Liguria
Francesco Roberti presidente della Regione Molise
Vito Bardi presidente della Regione Basilicata
Roberto Occhiuto presidente della Regione Calabria
Alessandra Todde presidente della Regione Sardegna
Renato Schifani presidente della Regione Sicilia
OGGETTO: L’ESTATE STA ARRIVANDO E ANCHE IL CALDO E IL RISCHIO INCENDI – SUBITO UN’ORDINANZA ESTIVA CHE INTRODUCA IL DIVIETO DI DETENERE CANI LEGATI A CATENA O CON ALTRI MEZZI SIMILARI.
10 Giugno 2024
Gentili Presidenti,
le Vostre Regioni sono le uniche in Italia che non hanno una normativa di divieto di detenzione di cani a catena (Liguria, Sardegna e Sicilia) oppure hanno una normativa totalmente inefficiente (Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Molise, Calabria, Sardegna).
Gli scriventi, quali legali rappresentanti di enti che aderiscono alla coalizione #liberidallecatene, che si è posta quale obiettivo l’apertura di un dialogo volto a promuovere il divieto di detenzione di cani a catena in tutte le regioni italiane, intendono portare alla Vostra attenzione un’emergenza connessa all'aumento delle temperature nel periodo estivo: il costante incremento del numero di incendi che, con crescente intensità, colpiscono il territorio italiano durante l’estate. Negli ultimi anni, le cronache sugli incendi che hanno funestato l'Italia hanno messo in luce anche la drammatica sorte di un grande numero di animali che sono andati incontro a una morte atroce, senza possibilità di salvezza poiché detenuti alla catena, in zone rese inaccessibili ai soccorritori a causa del rapido propagarsi delle fiamme.
La fotografia delle normative regionali su questo tema è rappresentata sul sito www.freedomfordogs.org, come potete vedere le vostre Regioni sono nettamente indietro a più della metà delle Regioni italiane, nonché a molti stati dell’Unione Europea e di Paesi terzi. Nel 2021 e 2022, la Toscana (che ha recentemente adottato la legge di divieto) aveva introdotto un’Ordinanza contingibile ed urgente (1 Luglio – 30 Settembre) di divieto di detenzione di cani a catena, legata a motivi di caldo e rischio incendio e, pertanto, vi sollecitiamo ad emettere un provvedimento similare che segua tale modello (scaricabile qui). Questa iniziativa potrà quindi essere preliminare all’introduzione di una vera Legge di divieto preferibilmente sul modello dell’attuale Legge del Lazio (Annesso II).
Una simile Ordinanza è volta a prevenire quella che si presenta come una possibile tragedia annunciata, in considerazione dell’elevato numero di cani presenti in aree di campagna lontane dai centri abitati, dove gli animali non sono monitorati e non possono essere salvati in caso di pericolo.
La situazione normativa italiana ed estera viene costantemente monitorata e diffusa tramite le edizioni del Rapporto “Verso il divieto di detenere i cani alla catena” e il sito www.freedomfordogs.org dove le vostre Regioni sono classificate con il colore GRIGIO.
Un tale intervento assicurerebbe il pieno rispetto della normativa penale di tutela degli animali (considerato, in particolare, che il reato di uccisione di animali è riconosciuto dalla giurisprudenza anche in forma omissiva impropria), nonché della Costituzione, che include la protezione degli animali tra i principi fondamentali ai sensi dell’art. 9, così come recentemente modificato.
Siamo certi che condividiate la necessità di intervento rapido su questo tema per evitare il perpetrarsi di un trattamento di esseri senzienti completamente contrario alla loro etologia con privazioni importanti e possibile rischio vita.
Si allega nell’Annesso I il modello di Ordinanza estiva e nell’Annesso II la Legge della Regione Lazio.
Con l’augurio di una rapida introduzione di un’Ordinanza estiva di divieto di detenzione di cani a catena o una norma regionale, saremmo lieti di poter incontrarVi, anche online, per uno scambio di vedute su questo tema.
Distinti saluti,
Gaia Angelini presidente Green Impact
Federica Faiella presidente Fondazione Cave Canem
Alessandro Ricciuti presidente Animal Law Italia
Il rapporto 2022 sui cani alla catena: https://www.freedomfordogs.org/wp-co...
La mappa completa delle normative regionali www.freedomfordogs.org