Animalìe. I commerci clandestini e i “wet market” all’italiana. La Lav denuncia i trucchi
Nelle maggiori fiere di animali esotici gli animali sono scambiati come “oggetti da collezione”
Il commercio e la detenzione di animali esotici in Italia sono fenomeni tanto diffusi quanto poco noti al grande pubblico. Eppure, si stima che siano milioni gli animali trafficati ogni anno nel nostro Paese, tra esercizi commerciali “autorizzati”, fiere, commercio online e scambi tra privati. In particolare, le fiere sarebbero i luoghi “caldi” di questi traffici. Un mondo parallelo che, secondo la Lav, è l’equivalente italiano dei “wet market” asiatici, dove animali vivi vengono manipolati da allevatori, commercianti e pubblico, con conseguenti gravi rischi sanitari in termini di potenziale diffusione di zoonosi. Tra giugno e luglio 2021 il team investigativo della Lav Lega Anti Vivisezionista ha documentato le tre principali fiere di animali esotici in Italia. In Italia esiste già una Legge – la Legge-delega n. 53 approvata dal Parlamento lo scorso aprile – che impegna il Governo a dare attuazione al divieto di commercio, detenzione e riproduzione di animali esotici e selvatici, entro maggio 2022. Per questo la Lav ha promosso una mobilitazione per invitare i cittadini a unirsi al suo appello ai ministri della Salute, Roberto Speranza, e della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, “affinché il divieto venga presto reso effettivo, a tutela degli animali, dell’ambiente e della salute pubblica”.
Tre fiere nel mirino
Le attività investigative della Lav hanno interessato, per oltre un mese, eventi di fiere sugli animali a Fiano Romano, Longarone (Belluno) e Arezzo. “Gli animali esotici scambiati nelle fiere vengono considerati alla stregua di oggetti da collezione: le immagini raccolte – scrive la Lav – documentano animali stressati e sofferenti, comportamenti stereotipati, in alcuni casi persino individui visibilmente malati, o morenti. Le esigenze delle specie commerciate e il loro rapporto con la natura qui sono totalmente stravolti: animali che in natura mai potrebbero avere alcun rapporto tra di loro, sono invece a stretto contatto, ammassati e costretti all’interno di teche o vaschette di plastica. Diversi di questi viaggiano per centinaia di chilometri, provenienti da paesi come Germania, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria”.
Il rischio di malattie
Alla questione della sofferenza inflitta agli animali si aggiunge quella dei potenziali rischi per la salute umana: “Rischi diretti, legati alla natura delle specie esposte, spesso pericolose perché velenose, eppure commercializzabili e raramente oggetto di controlli puntuali, e rischi indiretti, ovvero quelli zoonotici. I video – protesta l’associazione animalista – mostrano ripetuti contatti diretti del pubblico con gli animali, persone, persino bambini, che manipolano, toccano, addirittura baciano, gli animali. Dalle evidenze raccolte dalla squadra investigativa LAV, le fiere di esotici in Italia appaiono come un’enorme zona grigia che muove milioni di animali, e di euro, ogni anno, con dubbi profili in materia fiscale e non accompagnati dalle corrette informazioni sugli animali venduti”.
I commenti degli animalisti
“Con questa investigazione abbiamo voluto portare alla luce un fenomeno gravissimo e per lo più ignorato, che investe il nostro Paese e comporta la sofferenza e la morte di centinaia di migliaia di animali, oltre a rischi inaccettabili per i cittadini, specie alla luce della pandemia da Covid-19, e della lezione che ci consegnato rispetto al nostro rapporto con la natura e gli animali”, dice Andrea Casini, responsabile LAV area animali esotici.
“I mercati di fauna selvatica ed esotica comportano rischi disparati. Mettono insieme animali provenienti da luoghi e con stati di salute estremamente dubbi, ponendoli in condizioni altamente stressanti. Tutto questo costituisce un perfetto terreno di coltura per malattie e pandemie”, commenta Clifford Warwick, ricercatore dell’Emergent Disease Foundation ed esperto di fama internazionale. “Sul piano pratico e su quello politico, l’unica soluzione per evitare la diffusione di epidemie e pandemie legate al commercio di animali esotici e selvatici, è il divieto. Questi mercati vanno semplicemente vietati”.
Per saperne di più: www.lav.it/commercio-animali-esotici/