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Animalìe. L’Ispra certifica: la lupa di Vasto è quella delle aggressioni estive

where Chieti when Lun, 09/10/2023 who roberto

Le analisi sul Dna dell’animale catturato a San Salvo Marina (Chieti) condotte nei laboratori di Ozzano nell’Emilia. Intanto la Toscana finanzia il centro per gli animali selvatici in difficoltà

Le analisi genetiche forensi di Ispralupa-cattura.jpg fanno luce sul caso della lupa di Vasto: condotte in meno di tre giorni lavorativi dall’equipe del laboratorio di biologia molecolare di Ispra ad Ozzano dell’Emilia, confermano che la lupa catturata dagli esperti veterinari del Parco Nazionale della Majella la mattina di sabato 23 settembre nei pressi della Contrada Marinelle di San Salvo Marina (Chieti), è la responsabile delle aggressioni avvenute sul litorale abruzzese nei mesi di luglio ed agosto.

Le analisi del Dna, effettuate sul campione di sangue prelevato dall’animale dai veterinari del Parco Nazionale della Majella, hanno permesso di ricostruire il suo profilo genetico, una sorta di impronta digitale molecolare unica per ogni individuo, e di confrontarlo con i profili genetici ottenuti dalle tracce di saliva rimaste sulle lesioni alle persone aggredite e con quelli ricavati dai campioni fecali rinvenuti nelle zone vicine al luogo della cattura, abitualmente frequentato dalla lupa. I profili genetici ottenuti dalle diverse tipologie di campioni analizzati, sono risultati identici fra loro, confermando di appartenere inequivocabilmente tutti allo stesso individuo, una femmina di lupo assegnata alla popolazione italiana con una probabilità del 99,8%.
Ispra ha lavorato in costante contatto con le amministrazioni comunali coinvolte, la Regione Abruzzo, la prefettura di Chieti, il Parco Nazionale della Majella, il ministero dell’Ambiente, i carabinieri forestali e le Asl. I risultati delle analisi condotte da Ispra forniscono una base essenziale per definire le più corrette decisioni gestionali da parte delle amministrazioni responsabili.
 
I programmi della Toscana
Nel frattempo in Toscana, mantenendo l’impegno per la salvaguardia della fauna selvatica in difficoltà, la Regione ha aumentato con ulteriori 25mila euro le risorse a disposizione del servizio regionale di soccorso fauna che attualmente è gestito dalla Asl Toscana Centro. Il servizio consiste nel soccorso della fauna selvatica ferita e in difficoltà e si attiva in base a priorità, privilegiando le specie selvatiche a rischio (come rapaci e specie autoctone) contattando gli organi di vigilanza locale. Saranno questi ultimi ad attivare il servizio. Caso a sé i cinghiali per i quali, essendo in corso l’emergenza legata alla peste suina africana, sono previsti speciali protocolli. Soccorrere un animale selvatico in difficoltà è un gesto che necessita di linee guida di comportamento e procedure che garantiscano non solo maggiori possibilità di cura e recupero dell'animale soccorso ma anche l'incolumità di chi si trova ad intervenire per primo.

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