Animalìe. Storia di libertà. La lupa abruzzese rode il recinto e fugge
L’animale era rimasto intrappolato in un pozzo di neve ed era stato portato in un rifugio del Parco nazionale, dal quale è riuscito a scappare
La libertà non ha prezzo. E la lupa, appena ritrovata in fondo a un pozzo, a Roccaraso (L'Aquila), in custodia del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm), è riuscita a fuggire, tranciando con i denti i fili da sei millimetri del recinto elettrificato. La lupa, di circa 5 anni, era finita all'interno di una neviera alla periferia di Roccaraso.
Catturata e portata nel Parco
Allertati gli uomini della Stazione Carabinieri Forestali per cercare di salvare l'animale e accertata l'impossibilità di tirarla fuori dal pozzo senza anestesia, visto che era viva, gli uomini dell'Arma chiedevano aiuto al Parco che nel giro di poco tempo organizzava e mandava sul posto i propri veterinari. Nonostante il buio e le condizioni certamente non agevoli e anche grazie all'aiuto dei privati, la lupa veniva tirata fuori dal pozzo. Non aveva ferite, ma nel dubbio che avesse lesioni interne si decideva di trasportarla nelle strutture del Pnalm a Pescasseroli.
La riconquista della libertà
Domenica mattina, dalla gabbia in cui era stata ricoverata per la notte la lupa è stata portata in un recinto ampio e spazioso per ridurre lo stress. Subito dopo il risveglio l'animale mostrava segni di ritrovata vitalità e veniva lasciata in tranquillità. Verificate le buone condizioni complessive si decideva di riportarla il giorno dopo in natura. Ma la mattina di lunedì la sorprendente scoperta: la lupa era fuggita. Nonostante le accurate ricerche da parte di tecnici e guardiaparco, nei due giorni dalla fuga, della lupa nessuna traccia: è riuscita a riconquistare da sola la piena libertà.